L’11 giugno, a Sunrise in Florida, è andata in scena la tanto attesa esibizione di boxe tra l’ex campione del mondo Floyd Mayweather e il lottatore di MMA – discendente di una delle famiglie più famose della criminalità organizzata statunitense – John Gotti III, che si è tramutata in spettacolo pietoso, fatto di trash talking e risse che hanno coinvolto anche i rispettivi sostenitori.
- Money contro il nipote del boss
- Mayweather provoca, Gotti perde le staffe
- L'intervento delle forze dell'ordine
Money contro il nipote del boss
Non è la prima volta che Money accetta di prendere parte a esibizioni di boxe dal dubbio interesse sportivo per rimpinguare il suo già gonfio portafogli. Dopo aver sfidato i vari Logan Paul, Don Moore e Aaron Chalmer, questa volta la leggenda del pugilato, ormai 46enne, ha affrontato il nipote del boss della famiglia Gambino.
Sulla carta tra i due non ci sarebbe dovuta essere storia. Impossibile pensare che un lottatore di MMA, con all’attivo solo due incontri di boxe vinti contro semisconosciuti, possa impensierire un pugile capace di concludere la carriera con l’incredibile record di cinquanta vittorie e zero sconfitte.
Mayweather provoca, Gotti perde le staffe
Mayweather si muove sul ring consapevole della propria superiorità , giocando con il proprio avversario piuttosto che affondare i suoi celebri colpi capaci di mandare al tappeto anche i più grandi incassatori. Forse è stato proprio l’atteggiamento irrisorio di Money a far perdere le staffe a Gotti, che nel sesto round non rispetta la sospensione del match decisa dall’arbitro e si scaglia contro il suo avversario, scatenando una rissa alla quale prendono parte anche i membri dei rispettivi staff e i supporter presenti.
L’intervento delle forze dell’ordine
La scazzottata – stile royal rumble wrestleriana – continua anche dopo che Mayweather e Gotti sono stati scortati fuori dall’arena, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine per costringere gli spettatori a uscire e per placare il vergognoso spettacolo in cui si è trasformata l’esibizione.