Quella che si è conclusa da qualche settimana, è stata per Weston McKennie la prima stagione vissuta in Italia. Approdato nell’estate del 2020 alla Juventus, non solo si è guadagnato un posto nella storia bianconera diventato il primo calciatore statunitense di sempre del club, ma si è anche imposto come una delle grandi sorprese della Serie A.
McKennie, parlando negli Stati Uniti della sua esperienza alla Juve, ha spiegato quante attenzioni riceve in Italia un calciatore.
“Ovviamente la Juventus è il club più grande d’Italia e quindi ogni volta che vado in città, cosa che non faccio spesso, vengo fermato forse ogni dieci metri. Uscire è una delle cose che mi piace di più fare, perché amo interagire con le persone, ma mi piace anche godermi la mia privacy. Anche se indosso maschera e cappuccio, la gente mi riconosce. Qui a Dallas ogni tanto qualcuno mi riconosce ma io cerco di andare avanti, in Italia ti inseguono per duecento metri, entrano nei negozi nei quali sei entrato, ti mettono all’angolo e ti scattano foto. È una cosa che fa parte del mio lavoro, ma io vorrei godermi una passeggiata o portare fuori i cani. In Italia anche i miei cani riconoscono, quindi è un po’ più difficile uscire”.
La prima grande passione di McKennie è stato il football americano: “Siamo andati in Germania perché mio padre era nell’esercito, ma prima di trasferirci ci giocavo. Ho iniziato a giocare a calcio perché in Germania non c’era modo di praticare il football per uno della mia età. Penso che sarei potuto arrivare in NFL, sono uno di quelli che dà sempre il massimo nelle cose che fa”.
Il centrocampista bianconero adesso può godersi la tranquillità di Dallas: “Sto con la mia famiglia, vedo gli amici. Quando torno provo una sensazione che non posso provare in Europa. Riesco ad essere me stesso, un ragazzo normale di Dallas”.