Mike Tyson è un personaggio controverso, difficile. Rimane legato a un passato burrascoso, come tanti ragazzi approdati alla boxe per sopravvivere, e a u presente di dolore e tentativi di emancipazione da queste sofferenze. In un’intervista, rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’ex campione dei pesi massimi ha svelato le sue ambizioni, non solo legate alla cannabis, e ha manifestato il desiderio di incontrare papa Francesco.
“Mi piacerebbe incontrare Francesco: penso sarebbe fantastico perché vedo quanto si batte per migliorare il mondo. E sarebbe una buona occasione per parlare di Cbd anche con il Papa”.
Segnato da una storia umana ai margini della società, Tyson ha tentato di intraprendere la via del riscatto. Cadendo. Sbagliando. “Ho conosciuto i senzatetto, la fame, il crimine e la droga. Ma mi chiedevo dentro di me: “che cosa vuoi fare della tua vita, Mike? Vuoi morire lì dentro o vuoi scappare da quell’inferno?” Tutti, sin da quando ero giovane, hanno visto chi ero: un delinquente brutto sporco e insicuro, ma mi ribellai”.
Del suo nuovo business, ha parlato con l’intento di sottolineare soprattutto la finalità: “Sono in questo business ma non ho mai toccato la vera cannabis floreale. Per scopi terapeutici voglio aiutare quelli che soffrono e non hanno possibilità di accedere alle cure mediche. Ho deciso di aprire un ranch in California perché il Cbd (cannabidiolo, ndr) è il futuro. Il Cbd è in tutto, è nel caffè, sarà nel nostro cibo, nei cibi per i cani, e ci renderà persone migliori. È quasi come il guacamole. Lo vendono ovunque: è una corsa all’oro quasi come il petrolio”.
La sua volontà è di guidare i suoi sette figli verso obiettivi di vita solidi, concreti. Una delle sue figlie è una promessa del tennis. “Mi sono detto: perché non far crescere mia figlia qui? Grazie a mia figlia ora sono coinvolto nel tennis: spero che Serena Williams possa tornare a vincere Wimbledon, lei è incredibile”.
Oggi misura le parole e cade spesso, anche in questa intervista, toni malinconici e in riflessioni più introverse. Ha affrontato il carcere, perdite laceranti, l’irrimediabile. Chi è, adesso, Mike Tyson? “Quando vincevo, pensavo: “posso fare del mio meglio”. Mentre la vita va avanti, però cominci a perdere. Le persone che ami, i capelli, a volte la voglia di vivere: non si tratta di vincere quanto e più possibile. Alla fine perderai sempre”.
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