Primi mesi positivi per Olivier Giroud con la maglia del Milan. Nonostante alcuni infortuni che francamente tutti gli osservatori avevano messo in conto considerando la carriera del francese, le prestazioni offerte in campo, condite anche da gol, sono state ottime, e Pioli può sorridere pensando al bagaglio di esperienza internazionale che Olivier si porta appresso. Lo stesso francese è stato intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport per parlare di questo primo periodo con la maglia del Diavolo cucita sul petto:
“Sono molto orgoglioso di giocare per il Milan e in Serie A. Il campionato che guardavo quando ero giovane. Sono molto orgoglioso anche perché il mio calciatore preferito quando ero adolescente era Shevchenko. Sono fortunato ad avere l’opportunità di giocare e segnare come lui per questo club. Giochiamo a calcio per queste emozioni e le trasmettiamo ai tifosi e per questo non vedo l’ora di dare tutto per la squadra e per i supporter del Milan”.
La Rosea ricorda inoltre che Giroud, nonostante sia al 100% francese, ha nel sangue origini italiche:
“Entrambe le mie nonne erano italiane e sono orgoglioso delle mie origini, anche perché ho imparato la lingua a scuola. Amo questo paese e ovviamente la sua cucina, sono un po’ indietro rispetto a quella francese ma è comunque buona. Non vedo l’ora di imparare meglio la lingua e scoprire meglio la città per girarla con la mia famiglia”.
Prima dell’arrivo di Giroud, il Milan aveva già in rosa Tomori e Maignan, due giocatori che Giroud conosceva già per la sua militanza nella nazionale francese e nel Chelsea. Cosa gli hanno raccontato del Milan?
“Maignan lo sentivo quando stavo per firmare per il Milan. Credo diventerà il primo portiere della nazionale francese quando Lloris lascerà. Ha molto talento. Ho parlato anche con Tomori che mi ha detto che mi aspettavano per provare a vincere lo scudetto. Non voglio mettere troppa pressione ma vogliamo giocare per lottare per il primo posto in classifica”.
A Giroud viene chiesta anche un’opinione sul compagno di reparto Zlatan Ibrahimovic, anche lui spesso ai box ma fondamentale nell’economia dello spogliatoio rossonero:
“Ho giocato qualche volta contro Zlatan. Gioca ancora a 40 anni e questo vuol dire che è un professionista eccezionale. Si prende cura di se stesso e del suo fisico: anche io cerco di fare così per godermi il calcio finché il mio corpo me lo permetterà. Penso sia un grande esempio per i giovani ed è uno dei migliori attaccanti della Serie A. Non vedo l’ora di giocare al suo fianco e godermelo in allenamento. Penso che ci divertiremo e vogliamo vincere qualcosa con il Milan e con Zlatan sarà più facile”.
Infine, un commento sul tecnico Stefano Pioli, un allenatore che sa come valorizzare i propri giocatori e come far rendere al meglio il gruppo squadra:
“Quando ho parlato per la prima volta con mister Pioli è stato facile e naturale. Abbiamo avuto una conversazione molto franca e mi piace il suo modo di pensare il calcio. Ho seguito il Milan l’anno scorso e ha fatto una grande stagione anche grazie al lavoro del mister”.