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Milan oltre l'emergenza: Leao e Rebic come Messi e Haaland

La pesante vittoria ottenuta dai rossoneri in casa dell'Empoli vale ben più dei tre punti: con sei assenti e tre infortunati in corso d'opera Pioli s'aggrappa alle proprie stelle

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Perdere pezzi ed essere felici. Il solo apparente paradosso spiega al meglio lo stato d’animo con il quale il Milan si avvicina a quello che sembra poter essere lo snodo cruciale non solo della prima parte di stagione, ma dell’intera annata dei campioni d’Italia.

Milan, infortuni a raffica e vittoria: il segnale dei tre punti di Empoli

Il successo in casa dell’Empoli è infatti ben più importante e significativo di quanto possa far pensare la classifica. I campioni d’Italia che piegano nel recupero la seconda peggior squadra del campionato per rendimento interno (appena due punti) e quella il cui portiere ha effettuato più parate della Serie A? Facile a dirsi, ma con sei giocatori in infermeria diventati nove in corso d’opera nulla può essere dato per scontato, in particolare in una stagione così anomala nella quale si gioca ogni tre giorni.

Perdere punti contro le avversarie di bassa classifica è vietato se si vuole lottare per il vertice, ancora di più se, come nel caso del Milan, si veniva dal brutto, benché immeritato, ko nello scontro diretto contro il Napoli, costato la testa della classifica. Per questo Pioli, al netto delle polemiche dell’Empoli per il primo gol dei rossoneri, nato da una rimessa battuta irregolarmente, può gonfiare il petto per ciò che ha messo in mostra la propria squadra: cuore oltre l’emergenza, ma anche personalità e qualità dei singoli.

Milan, la notte di Ballo-Touré e i cambi vincenti di Pioli

Segnare due gol nei minuti di recupero dopo essere stati raggiunti sull’1-1 già oltre il 90’ non capita tutti i giorni, ancora di più se si è in formazione a dir poco rimaneggiata. Durante i minuti decisivi al Castellani erano appena cinque i titolari “ufficiali” in campo nel Milan, ai quali aggiungere elementi come Brahim Diaz, Rade Krunic e Ante Rebic, considerabili veri e propri titolari aggiunti per l’elevato minutaggio che Pioli concede loro quando le rispettive condizioni fisiche lo permettono. Così a segnare il gol decisivo è stato Fodé Ballo-Touré, vice di Theo Hernandez, uno dei pochi giocatori a stare nell’ombra e a non convincere appieno nell’anno dello scudetto e a lungo in estate dato sul piede di partenza: farsi trovare al posto giusto al momento giusto non è una dote per tutti e chissà che l’acuto del francese a fine stagione non possa valere oro.

Pioli sorride con Rebic e Leao: numeri da top player

Agli acuti di Rebic e di Rafael Leao invece Pioli e i tifosi sono ormai abituati, ma nel weekend in cui Olivier Giroud si prende una pausa sul piano realizzativo i numeri del croato e del portoghese fanno stropicciare gli occhi all’intero ambiente milanista. Rebic ha infatti segnato il terzo gol stagionale in tre partite disputate, tornando a realizzare dopo la doppietta all’Udinese della prima giornata che aveva preceduto un lungo stop per infortunio. Il gol da centravanti vero dell’ex di Fiorentina e Verona conferma le qualità del croato, a segno entrando dalla panchina come accaduto altre quattro volte sulle 15 reti segnate in trasferta in Serie A e a segno nel secondo tempo per l’ottava volta sulle ultime nove reti. Il dato che sorprende è però un altro, quello relativo al rapporto tra palloni toccati e gol realizzati: Rebic è a quota 20, peggio in Europa solo di un certo Erling Haaland con 14.

Di confronti con fuoriclasse se ne intende pure Leao, che al Castellani ha messo il cappello al match all’ultimo secondo con un delizioso pallonetto al termine di una cavalcata in contropiede. Per il portoghese è il quarto gol in campionato che gli permette di entrare in un club esclusivo, quello dei quattro giocatori capaci di segnare quattro reti e di mettere a referto altrettanti assist nel primo scorcio di stagione: come Rafa solo Dango Ouattara del Lorient, ma anche Leo Messi e Neymar.

Insomma, con un attacco così, nonostante i 10 assenti con i quali il Milan si apresta ad affrontare due volte il Chelsea e la Juventus Pioli può essere ottimista: non tutti gli avversari saranno morbidi e ingenui come l’Empoli, ma come dichiarato dallo stesso tecnico emiliano “non siamo più giovani, ora sappiamo stare sempre dentro alle partite”. Blues e bianconeri sono avvisati.

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