In un’intervista a “The Athletic” il tecnico rossonero Stefano Pioli, a due settimane e mezzo di distanza, è tornato sulla conquista dello scudetto da parte del suo Milan, il diciannovesimo della sua storia a undici anni di distanza da quello precedente.
Milan, Pioli: “Ho vinto con i giovani ma anche con quelli più esperti”
Pioli ha voluto sottolineare che i meriti per il raggiungimento di questo traguardo parte da ben più lontano rispetto a quanto visto negli ultimi mesi.
“La linea che il club voleva seguire era chiara. Sono stato informato. Il club è stato fermo. Il lavoro che stavamo svolgendo ha ricevuto molto sostegno. Quando si lavora con molti giovani giocatori, c’è bisogno di tempo. Hai bisogno di fiducia. Il club ce l’ha data”.
“La dirigenza non mi ha dato solo giovani giocatori. Mi hanno dato dei buoni giocatori giovani con tante qualità. Inoltre, ho lavorato con giocatori di grande livello, come Olivier Giroud, come Ibra, come Kjaer, come Alessandro Florenzi e Mike Maignan che avevano già molta esperienza, esperienza in nazionale, esperienza di lotta per il titolo. Sono stati un punto di riferimento per me e per i giovani giocatori”.
Milan, Pioli: “Il momento chiave? Il ritrovo a Milanello dell’anno scorso”
Un trionfo, quello nello scorso campionato, che però secondo Pioli ha avuto il suo avvio dal raduno estivo a Milanello di undici mesi fa,
“Il momento chiave è stato quando ci siamo ritrovati per la prima volta a Milanello. Era il 6 luglio dell’anno scorso. Abbiamo parlato dei nostri obiettivi. Dovevamo puntare in alto. Non ci saremmo accontentati di un altro secondo posto perché ci eravamo già passati. È stato un momento importante perché ho visto nei miei giocatori la consapevolezza di quanto fossero bravi: positività, fiducia. Questo tipo di sensazioni sono molto importanti per un allenatore all’inizio di una nuova stagione”.
Milan, Pioli: “Decisive le partite con Inter e Lazio”
Infine, Pioli non ha dubbi su quali sono stati i momenti salienti per il Milan nel corso del campionato.
“Ci abbiamo sempre creduto. Secondo me ci sono due partite da cui dipendeva il titolo. La prima, la rimonta nel derby. Questo è sicuro, altrimenti il distacco dall’Inter avrebbe reso difficile il recupero del primo posto. L’altra è stata la vittoria all’ultimo minuto a Roma contro la Lazio, arrivata dopo il ko dell’Inter nella semifinale di Coppa nel turno infrasettimanale. Questi momenti ci hanno dato ancora più fiducia, la sensazione di potercela fare. Vincere poi le ultime sei partite, quando avevamo chiaramente il cammino più difficile tra le pretendenti al titolo, ha dimostrato la capacità e la forza mentale dei miei giocatori”.