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Milan, Raiola jr rivela il colpevole per addio Donnarumma: “Voleva rinnovare”

Il cugino di Mino Raiola racconta come si è consumato il divorzio tra Donnarumma e Milan: "Maldini ci disse che avevano preso un altro portiere"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Ancora oggi i tifosi del Milan non hanno perdonato il ‘tradimento’ di Gigio Donnarumma, puntualmente tempestato di fischi ogni volta che torna a calcare l’erba di San Siro. Oggi proprio il portiere dovrebbe essere protagonista in sala stampa alla vigilia di Psg-Milan ma com’è andata davvero la storia del suo divorzio con i rossoneri? A raccontarlo a TuttoSport è stato Enzo Raiola, cugino del super-procuratore Mino, scomparso il 30 aprile 2022. “È stata colpa del Milan”, sostiene l’agente.

La verità di Raiola sull’addio di Donnarumma al Milan

Nell’estate 2021 Donnarumma si trasferì a parametro zero al Paris Saint-Germain, dopo il mancato rinnovo col Milan. A quanto pare, però, non è stato un tradimento, come sostengono i tifosi rossoneri. “In seguito all’arrivo del fondo Elliot l’input era quello di sistemare le casse societarie, ma ciò nonostante abbiamo avuto diversi appuntamenti per parlare del rinnovo – svela Enzo Raiola -. Mino ha sempre detto al Milan: ‘Il ragazzo a zero non ve lo porteremo mai via, ma vorrebbe che il Milan centrasse la qualificazione in Champions‘. E i rapporti erano tranquilli”.

A Genova la rottura tra Milan e Donnarumma: cosa successe

2 maggio 2021: questa la data cruciale. “Con Mino eravamo a Genova per Samp-Roma, dovevamo incontrare Tiago Pinto. E fissammo anche un appuntamento con Maldini e Massara in un hotel vicino all’Acquario – continua Enzo Raiola -. Mino ci teneva a fare il punto, visto che il Milan non aveva ancora conquistato la Champions. L’alternativa, per non mandarlo via a zero, era andare alla Juve, che avrebbe proposto uno scambio o un conguaglio solo dopo aver rinnovato. Ma Maldini ci disse: ‘Mino, siamo qui per altro. Il capitolo Gianluigi è già chiuso perché noi abbiamo già preso il nostro portiere‘. E a Donnarumma crollò il mondo addosso”.

Da Donnarumma no a un altro club italiano e l’idea PSG

“Per non tradire il Milan non avevamo fatto mercato, oltre alla Juve che lo avrebbe preso a fine torneo solo in caso di mancata qualificazione in Champions – continua ancora l’agente -. Gigio poi ci disse che non avrebbe voluto giocare in un altro club italiano”.

A Mino Raiola venne dunque in mente l’idea PSG, nonostante da poco avesse rinnovato con Keylor Navas. “Mino si giocò la carta Nasser Al-Khelaïfi, che chiamò Leonardo davanti a noi dicendogli di prendere Donnarumma. Questa è la vera storia di Gianluigi: il Milan non lo ha voluto aspettare”. Chissà che oggi in conferenza anche Donnarumma non torni a raccontare la sua verità.

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