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Ibrahimovic non si tiene alla fine di Milan-Salisburgo: lo sfogo intercettato dalle telecamere

L'attaccante svedese non intende mollare e anche questo momento intercettato dalle camere di Prime Video segna una svolta in questa direzione: no all'addio al calcio giocato

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Non se ne vuole andare e un po’ staccarci dal suo estro, dalla sua inimitabile intelligenza abbinata a una creatività esagerata, si rivelerebbe difficile anche per gli estimatori, i critici, gli opinionisti che hanno goduto del suo talento. Zlatan Ibrahimovic e il suo ritiro, sono concetti incompatibile almeno al momento. E quanto avvenuto a margine di Milan-Salisburgo ne è una discreta dimostrazione, compatibilmente con il suo stile.

Lo sfogo di Ibra intercettato dalle telecamere

Al termine della partita di Champions League, vinta per 4-0 dal Milan contro il Salisburgo, le telecamere di Prime Video si sono soffermate catturato uno sfogo di Ibrahimovic in panchina:

“E non andare in giro a parlare che io non gioco – dice l’attaccante svedese -. non devi parlare! Se non l’hai sentito da me non devi parlare!”. Secondo la ricostruzione relativo al fattore scatenante sarebbe da attribuire a una narrazione che vorrebbe imminente il suo addio al calcio giocato, un capitolo che Ibra – scrittore assai prolifico – non ha ancora deciso di stendere nella sua biografia.

Le sue parole a Canal+: Ibra deciso

D’altronde in una recente intervista a Canal+, Ibra ha fatto il punto della situazione dopo i recenti problemi accusati nella parte finale della stagione con il Milan:

“Non so quando tornerò. Vedrò quando andrà bene. Ho sofferto troppo a lungo e non voglio avere fretta. L’età non cambia nulla, perché la qualità c’è ancora. È una questione di motivazione, di passione. Non si tratta più di ricevere, ma di dare. Quando si è giovani, si ha un ego diverso. Ora voglio dare di più. Il più a lungo possibile”.

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