“Con Minecraft i ragazzi riescono a esprimere la loro creatività in maniera incredibile, sono entusiasti e partecipi, e soprattutto ragionano sulle potenzialità differenti che offre questo strumento”. Parola di Marco Vigelini, digital educator, tra i primi 10 esperti mondiali di educazione digitale Microsoft. Il videogioco come mezzo educativo all’interno delle scuole, per coinvolgere gli studenti e avvicinarli anche allo studio in maniera interessante e, perché no, divertente.
Vigelini, già da tempo a capo di progetti nell’ambito del gaming didattico, ha realizzato su Minecraft alcuni incredibili mondi e server che riguardano temi come la matematica e l’alfabeto, ma anche la geografia, la storia e il cinema: molto interessante la mappa completa di Firenze e la “Top 100 dei libri da leggere”, e le location più famose di Cinecittà, tutti progetti sviluppati grazie all’Educational Version del videogioco.
“Ho scoperto Minecraft circa 5 anni fa durante dei laboratori didattici nelle scuole durante i quali i bambini parlavano continuamente di questo videogame. Abbiamo capito che aveva molti elementi educativi: è come avere dei lego infiniti e invece di costruire solo una navicella spaziale, si possono creare interi mondi. Ultimamente la versione educativa ha introdotto elementi molto importanti per la didattica, che riguardano la parte del coding e della chimica” – ha spiegato Vigelini.
Uno strumento formativo, dunque, utile per gli allievi ma anche per i docenti, cosicché “le scuole possano integrare una didattica trasversale, che può andare dalla stampa 3D al mondo immersivo, dal coding alla chimica, portando i ragazzi indietro nel tempo, per visitare gli antichi egizi, interagire con Cleopatra, con i romani”. Gli insegnanti potranno continuare a condurre lezioni tradizionali, assegnando però compiti che i ragazzi gradiscono.
L’uso formativo di Minecraft ha sorpreso anche le famiglie, che hanno visto i ragazzi entusiasti e partecipi, interessati a imparare divertendosi. Le famiglie hanno visto che con questo strumento i ragazzi riescono a esprimere la loro creatività in maniera incredibile.
Anche sul settore ESports Vigelini ha le idee chiare: “Sto seguendo il fenomeno da diverso tempo, perché conosco tanti educatori e americani. Io mi sono specializzato in Minecraft, ma seguo con interesse anche gli altri sport elettronici. Penso sia interessante la parte collaborativa, di team building, e in Danimarca, per esempio, stanno anche associando attività fisiche a quelle virtuali. Mi aspetto che da qui a due anni questo fenomeno esploda per bene anche qui in Italia”.
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