Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, ha recapitato al programma di Rai 3 Report la chiavetta con tutto ciò che non è stato considerato all’epoca di Calciopoli, dunque dialoghi, intercettazioni e quant’altro. E su Libero ha anticipato qualcosa.
“Ho dato a Report gli audio che riscrivono Calciopoli. Adesso un cofanetto con dentro la chiavetta contenente tutte le intercettazioni, che il tribunale di Napoli non volle sentire, ripercorre la storia di quel brutto periodo raccontato, purtroppo, in maniera distorta da chi avrebbe dovuto gestire la verità. È stato recapitato a diverse persone, in modo particolare a Gravina, presidente della Figc che non ha dato colpevolmente alcuna risposta circa il contenuto, magari l’avrà anche buttato nel cestino dell’immondizia senza riflettere che con quel gesto stava buttando via la vita di tante persone per bene”.
Non ci fu solo la verità raccontata e che ha portato alla pesante punizione data alla Juventus e allo stesso Moggi, radiato: “A Gravina evidentemente basta aver salda la poltrona sotto il sedere e, soprattutto, che nessuno parli del Castel di Sangro, del periodo cioè in cui ricopriva la carica di presidente di quella società. Sarebbe intanto interessante che il presidente federale Gravina potesse illuminarci sul motivo della radiazione, visto che il processo sportivo era terminato con sentenza letta dal professore Serio, componente di quel Tribunale: ‘Campionato regolare nessuna partita alterata'”.