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Moggi e le verità su Messi, Pirlo, Conte e Ibra

L'ex dg della Juve a ruota libera tra aneddoti e rivelazioni

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Moggi e le verità su Messi, Pirlo, Conte e Ibra Fonte: Ansa

Vanta un enorme seguito su Facebook e twitter, è una presenza fissa negli studi di 7Gold e – anche se non lo ammette ad alta voce – c’è ancora chi lo chiama da qualche club per avere suggerimenti e consigli. Luciano Moggi non ha mai lasciato in realtà il mondo del calcio ed ora si diverte a raccontare quel che sa, senza quel velo di omertà che quando era alla Juve lo costringeva a raccontare bugie. L’ex dg bianconero si confessa a Mowmag.com e dice le sue verità su Pirlo, Conte, Ibra e Messi.

Moggi approva cambio Sarri-Pirlo

Si parte dalla Juve e dal cambio in panchina. Sarri non ha mai convinto Moggi: “sarà anche bravo per carità, ma non vestiva bene l’abito della Juventus. Non aveva il carisma necessario per parlare con quei giocatori. Con un passato come quello di Sarri, se dialoghi con gente che ha vinto campionati del mondo, Champions e Palloni d’Oro hai difficoltà enormi a essere credibile. È questo il punto a favore di Pirlo”.

“Pirlo saprà parlare a Ronaldo e Dybala nella maniera più giusta e lo ascolteranno perché lo rispettano. tutti lo stimano e potrà portare dei vantaggi. Il punto è sempre che porti risultati. Se vengono i risultati è credibile al 100%, sennò solo al 50%”.

Moggi elenca pregi e difetti di Conte

Diverso il giudizio su Conte: “Non sono critico sull’allenatore, ma sull’atteggiamento post partita. È un allenatore-motivatore tra i migliori al mondo. Perché le vittorie sono sue e le sconfitte no? A parte questo, tutte le squadre lo vorrebbero, ha fatto risultati ovunque. Me lo ricordo da giocatore, fra i primi e secondi tempi all’allenatore diceva cosa andava e cosa no. Quando un giocatore è così, vuol dire che ha già un futuro da allenatore”.

Moggi ancora innamorato di Ibra

Quando parla di Ibrahimovic ammette di non essere imparziale: “L’ho cresciuto e lo metterei in tutte le squadre. Ha una forza fisica enorme. Quando si è presentato a me da ragazzino gli domandai: “Zlatan, hai portato le scarpe da gioco?”. E lui: “No”. Allora gli chiesi che numero potasse. “Il 47”. Se non fossi stato seduto sarei caduto a terra. Di solito chi colpisce bene la palla porta il 41-42, però lui ha un piede prensile che arpiona tutti i palloni. Avere Ibra in campo vuol dire dare coraggio a tutta la squadra”.

Niente Inter per Messi secondo Moggi

Moggi esclude che Messi possa andare all’Inter: “Andrà al Manchester City. Certamente non in Italia. Da noi nessuna squadra è in grado di supportare quella spesa”.

“Il paragone con Maradona? Il confronto non tiene, è ancora impari. Ronaldo e Messi sono campioni, Maradona è un fuoriclasse. Proprio fuori categoria I problemi che ha li conosciamo da tempo, e sono cose che spesso e volentieri impediscono di avere una vita tranquilla. Ma come giocatore non c’è neanche da discutere”.

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