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Mondiale 1966, l'irripetibile estate dell'Inghilterra

Sono passati quasi 55 anni dal trionfo della squadra di Sir Alf Ramsey nell'edizione del torneo iridato ospitata proprio dal paese britannico.

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Mondiale 1966, l'irripetibile estate dell'Inghilterra Fonte: Getty Images

Il quarto posto al Mondiale di Russia 2018 ha riportato l’Inghilterra ai vertici del calcio internazionale poco meno di 30 anni dopo quel 1990 in cui la squadra diretta dal compianto Bobby Robson si arrese solo ai rigori alla Germania Ovest nella semifinale di Torino.

La Nazionale di Gareth Southgate sarà tra le favorite per gli imminenti Europei che si disputeranno in un’estate particolare, quella dei 55 anni dal primo e unico titolo mondiale conquistato nell’edizione 1966 dall’Inghilterra, che era anche la nazione ospitante.

Difficile scegliere un solo nome pensando agli eroi di quel Mondiale. Sir Alf Ramsey sapeva di avere tra le mani uno squadrone, che poteva contare su un portiere come Gordon Banks, su una colonna difensiva come Bobby Moore e sulla classe purissima di Bobby Charlton, ma come in ogni trionfo che si rispetti ci fu spazio anche per protagonisti inaspettati.

Come Geoff Hurst. L’attaccante allora in forza al West Ham, che aveva debuttato in Nazionale appena tre mesi prima, partì come riserva di Jimmy Greaves, che tuttavia si infortunò durante la terza partita contro la Francia.

Ramsey difese la scelta di puntare su Hurst anche dopo il recupero del titolare, venendo ripagato da un crescendo che è storia. Quattro i gol totali realizzati dall’attaccante, a partire da quello decisivo contro l’Argentina nei quarti, anteprima dello show in finale che fa tuttora di Hurst l’unico giocatore capace di realizzare una tripletta in una finale Mondiale.

Suo l’1-1 al 18’, cinque minuti dopo il vantaggio tedesco con Helmut Haller, suo l’assist per il 2-1 di Peters, rete che comunque non chiuse i conti.

Già, perché il destino aveva in serbo un’altra mezzora di gloria per Hurst, così dopo il 2-2 della Germania realizzato allo scadere da Wolfgang Weber ecco i supplementari e il gol fantasma più famoso della storia del calcio, frutto di quel tiro fortissimo che mandò il pallone a sbattere conto la traversa e ricadere poi al di qua della linea, come avrebbe poi dimostrato la tecnologia negli anni a venire.

Dopo un lungo dialogo con il guardalinee l’arbitro svizzero Gottfried Dienst convalidò nonostante le disperate proteste dei tedeschi. Il successivo gol del definitivo 4-2, ancora su invito di Moore, cancellò almeno in parte le polemiche per la rete incriminata, ma soprattutto consegnò Hurst in via definitiva alla storia del calcio. Oltre 50 anni dopo l’Inghilterra e il mondo del calcio aspettano ancora il suo erede.

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