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Mondiali, Argentina: gol, curiosità e futuro di Julian Alvarez, il jolly vincente di Scaloni 

Arrivato in Qatar come alternativa a Lautaro, l’attaccante del City è diventato il partner perfetto per Messi nella Selecciòn. Dopo i Mondiali proverà a convincere anche Guardiola 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Leo Messi segna e inventa, ma se l’Argentina è arrivata in finale ai Mondiali di Qatar 2022 lo deve anche a Julian Alvarez, il talento su cui il c.t. Lionel Scaloni ha deciso di puntare dopo il complicato inizio di torneo dell’interista Lautaro Martinez. Tecnica, senso del gol, duttilità: Alvarez è il jolly offensivo della Selecciòn che pare perfetto per far coppia con Messi.

Mondiali: Alvarez da riserva di Lautaro a jolly dell’Argentina

Quando l’Argentina è arrivata in Qatar, il ruolo di Julian Alvarez era quello di alternativa a una coppia di attaccanti titolari – quella composta da Messi e Lautaro – che appariva inamovibile. L’“Araña” – il ragno, soprannome datogli dal fratello maggiore per l’abilità di Julian nel controllare la palla, come se avesse più di due gambe – veniva infatti da un adattamento non proprio agevole al calcio europeo dopo il salto in estate dal River Plate al Manchester City. Inoltre era partito titolare appena 4 volte nelle 12 partite disputate con l’Argentina prima dei Mondiali.

Il k.o. dell’esordio contro l’Arabia Saudita ha però spinto il c.t. Scaloni a rivedere le gerarchie all’interno del suo roster e l’ha spinto a lanciare Alvarez dal 1’: titolare per la prima volta contro la Polonia nell’ultima gara del girone, l’“Araña” ha ripagato la fiducia dell’allenatore della Selecciòn firmando il gol del 2-0. E prima della doppietta di ieri, Alvarez aveva realizzato anche il 2-0 contro l’Australia nei quarti di finale.

La sua velocità, l’abilità tecnica e la capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, giocando indifferentemente da centravanti, seconda punta o esterno d’attacco, lo rendono oggi il partner perfetto per Messi e l’attaccante ideale per un’Argentina che, come visto ieri con la Croazia, sa dare il meglio di sé quando ha spazio per andare in contropiede.

Alvarez, dalle difficoltà nel City ai Mondiali da protagonista

Vedremo se, dopo i Mondiali, l’attaccante argentino riuscirà ad imporsi definitivamente anche nel Manchester City dove invece ha in parte faticato in questo inizio di stagione. Prima del Qatar Alvarez ha collezionato 7 gol e 2 assist in 20 presenze con i Citizens, soltanto 8 delle quali, però, dal 1’. Pep Guardiola finora l’ha ritenuto più alternativo che complementare ad Erling Haaland, limitandone l’utilizzo ad arma tattica da utilizzare a gara in corso.

Anche il tecnico catalano, però, sa che Alvarez è dotato di un talento cristallino, non a caso il City nella scorsa stagione s’è mosso con grande anticipo per prelevarlo dal River Plate pagando una clausola rescissoria piuttosto bassa (poco sopra i 20 milioni di euro) e anticipando così anche club italiani che si erano interessati all’argentino, come Napoli, Milan e Inter.

Mondiali: Alvarez e il record in Copa Libertadores

Lanciato a 18 anni in prima squadra, calciatore sudamericano dell’anno nel 2021, Alvarez con i Millonarios ha segnato 54 reti in 122 presenze, aiutando il club di Buenos Aires a conquistare campionato, coppa d’Argentina, Recopa Sudamericana e mettendosi in luce anche in Copa Libertadores: i 6 gol segnati all’Alianza Lima nel maggio scorso rappresentano un record per la massima competizione sudamericana. Per chi lo conosceva, l’esplosione di Alvarez al Mondiale non è affatto una sorpresa…

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