I Mondiali di ciclismo a Glasgow regalano una serata che ha un po’ di zucchero e parecchia amarezza. Il secondo argento mondiale, quello di Meroni-Ceci e Colombo-Bissolati nel Team Sprint misto categoria B, è un toccasana. La delusione di Elia Viviani e Michele Scartezzini nella Madison maschile è l’amarezza che non ha nulla a che vedere col dispiacere enorme per quanto accaduto a Simone Consonni e Francesco Lamon, investiti da una mountain bike elettrica. Sarebbero finiti in un canale che confluisce nel fiume Clyde. Di Consonni le conseguenze peggiori: frattura di clavicola e scafoide, stagione finita.
- Meroni e Colombo d'argento
- Viviani e Scartezzini lontani dal podio
- Consonni e Lamon investiti da una bike elettrica
- Appuntamento a Parigi 2024
Meroni e Colombo d’argento
Altro argento dalla spedizione italiana ai mondiali di ciclismo in svolgimento a Glasgow: il secondo posto del tandem paralimpico composto da Stefano Meroni, Francesco Ceci, Chiara Colombo ed Elena Bissolati nel Team Sprint misto categoria B ci regala la terza medaglia dell’iridato e l’ennesimo sorriso che avrebbe potuto essere d’oro.
Contro la Gran Bretagna di Elizabeth Jordan e Neil Fachie, infatti, la doppia coppia azzurra ha gestito nel migliore dei modi la prima parte di gara per subire il sorpasso britannico nel finale. Il secondo posto resta un traguardo che soddisfa.
Viviani e Scartezzini lontani dal podio
Dalla Madison maschile, invece, non arrivano buone nuove: Elia Viviani e Michele Scartezzini, impegnati a concludere 200 giri totali intervallati da uno sprint ogni 10 giri, hanno controllato la corsa nei primi giri.
Il primo abbuono arriva al terzo sprint, 5 punti grazie alla volata vincente di Scartezzini: Belgio in testa, azzurri al secondo posto. Al termine del sesto sprint, la graduatoria è già stravolta: sempre il Belgio in testa, a ruota Olanda e Gran Bretagna. Non cambia il punteggio azzurro ma la coppia italiana scivola in settima posizione. Italia in settima posizione.
La settima volata ci consente di risalire: l’Italia sprinta per quarta e risale al quinto posto. Il podio, a questo punto, dista tre punti. L’ottavo sprint, invece, ci penalizza: Germania, Danimarca e Giappone per i primi tre posti, inerzia azzurra con Elia e Scartezzini settimi nella complessiva.
A metà gara sensazioni non buone: coppia azzurra accorta e defilata, che sia tattica? No: a tre quarti di gara – 50 giri al termine – gli azzurri scivolano in nona posizione mentre la coppia di testa, Belgio e Danimarca, appaiata a 27 punti prova a fuggire. a 15 punti dal bronzo (Olanda 23, Italia 8) il finale è un epilogo pressoché definito. A questo giro, come si suol dire, gli altri sono stati ingiocabili: oro all’Olanda, Gran Bretagna d’argento e Nuova Zelanda di bronzo. L’Italia chiude nona.
Consonni e Lamon investiti da una bike elettrica
Simone Consonni archivia la trasferta scozzese nel peggiore dei modi: brutto incidente per il bergamasco classe 1994, investito in allenamento mentre percorreva una ciclabile. Uscito nella mattina di martedì 8 agosto con il compagno Francesco Lamon, i due sono stati travolti da una mountain bike elettrica.
A pochi metri di distanza dal Crown Plaza di Glasgow, residenza azzurra della spedizione iridata, Consonni e Lamon sono finiti nelle acque di un canale che fa da affluente al fiume Clyde: conseguenze dolorose e stop forzato soprattutto per Simone, a causa della frattura dello scafoide sinistro e della clavicola destra.
La ricostruzione degli eventi e le parole di Consonni riportate dalla BBC:
Francesco e io abbiamo preso una ciclabile stretta, con un mezzo giro cieco a sinistra e dalla parte opposta è arrivato un ciclista in e-bike, con i bagagli. Ho cercato di evitarlo girando a sinistra ma ricordo che mi ha colpito la spalla destra con il casco.
Appuntamento a Parigi 2024
Diagnosi confermata qualche ora più tardi: la stagione del Cofidis è di fatto conclusa e non gli resta che dedicarsi alla migliore convalescenza possibile in vista delle Olimpiadi del 2024.
Salta inevitabilmente la corsa a punti di mercoledì 9 agosto – nella quale aveva riposto fiducia e che gli sarebbe servita per riscattare un Mondiale con più ombre che luci, anche perché l’argento conquistato nella prova a squadre lo ha visto comprimario non protagonista nel Velodromo Sir Chris Hoy, dove il quartetto prescelto per contendere l’oro alla Danimarca (poi prima) è stato quello composto da Filippo Ganna, Jonathan Milan, Francesco Lamon e Manlio Moro, subentrato proprio a Consonni. Riscatto purtroppo mancato anche se la consolazione più grande sta nel fatto che i risvolti dell’incidente – dalle dinamiche giù chiarite – avrebbero potuto essere assai peggiori.