Un’altra medaglia per l’Italia ai mondiali di ciclismo su pista di Glasgow. L’ha conquistata Elia Viviani, uno dei big della spedizione azzurra in Scozia: bronzo nell’Eliminazione. Dopo due ori di fila, una medaglia dal retrogusto amaro per il pistard veronese, che al termine della gara se la prenderà con la giuria: non per la gara in cui ha chiuso terzo, ma per quella del giorno prima, l’Omnium. Niente da fare, invece, per Martina Fidanza e Chiara Consonni nella Madison femminile: beffate da una caduta in cui è incappata Fidanza negli ultimi giri, quando le azzurre erano in lotta per le medaglie.
- Viviani, medaglia di bronzo da campione
- Le parole dopo il terzo posto nell'Eliminazione
- La clamorosa accusa di Viviani alla giuria
- Madison, caduta fatale per Martina Fidanza
Viviani, medaglia di bronzo da campione
Dopo due trionfi a Roubaix nel 2021 e a Parigi nel 2022, Viviani s’è dovuto “accontentare” (si fa per dire) del bronzo. Oro al britannico Ethan Vernon, beniamino del pubblico di casa. Medaglia d’argento, invece, per il canadese Dylan Bibic. Terzo posto per il veronese, che è riuscito a superare indenne due cadute spettacolari, ma non a evitare gli sgambetti dei suoi avversari per le prime posizioni. Poco male, è riuscito a salire ancora una volta sul podio, traguardo per nulla scontato.
Le parole dopo il terzo posto nell’Eliminazione
A fine gara questa l’analisi di Viviani ai microfoni della Rai: “È una medaglia che non mi soddisfa fino in fondo, ovvio che ambissi a qualcosa di più. Avevo vinto gli ultimi due Mondiali e ho corso questa Eliminazione senza rischi, come avevo fatto nell’Omnium. È arrivato un bronzo che prendo con soddisfazione perché è una medaglia mondiale, è sempre bella e speciale. Ma adesso guardo avanti, alla Madison, che è una specialità olimpica. Lì punto ancora a un’altra medaglia, perché la condizione c’è”.
La clamorosa accusa di Viviani alla giuria
Quindi lo sfogo per il rocambolesco finale dell’Omnium: “Ho corso male le prime tre prove, poi una grande corsa a punti mi ha rimesso in linea. La confusione, purtroppo, ha reso difficile l’interpretazione della classifica. La verità è che non sapevo dove fossi finito, poi mi sono ritrovato al sesto posto”. E ancora: “Non è possibile gestire così la corsa a punti, la giuria deve essere più sul pezzo, capire dove sia la testa del gruppo e da quali corridori è composta. Nell’era moderna, con tutte le tecnologie, non ci si può affidare a un dito del giudice puntato alla testa di un corridore. Non è accettabile che succeda a Mondiali o Olimpiadi”.
Madison, caduta fatale per Martina Fidanza
Delusione, invece, dalla Madison, gara che per anni è stata chiamata “Americana”, dove Martina Fidanza e Chiara Consonni sono rimaste in corsa per una medaglia fino agli ultimissimi giri. Erano quarte le azzurre quando Fidanza è rimasta coinvolta in una caduta, piombando a tutta velocità su un’atleta olandese rovinata sulla pista. Consonni ha provato ugualmente a fare la volata, ma senza cambi non è riuscita ad accodarsi alle migliori. Tra gli altri risultati, Miriam Vece fuori ai sedicesimi nella Velocità femminile.