Sulla festa dell’Argentina neocampionessa del mondo viene adombrato un caso che sta montando in queste ore, ma che prevediamo rimarrà tale sulla carta senza alcuno strascico né conseguenza. Materia per dare la stura a polemiche e a discussioni infinite nei bar e nei social, ma comunque interessante da approfondire. Parliamo della terza rete della Seleccion ad opera di Leo Messi, finita sotto la lente per un possibile leggerezza arbitrale.
- Perché il terzo gol dell'Argentina sta facendo discutere
- L'ex arbitro Marelli spiega perché la rete non andava convalidata e cosa bisognava fare
- Le reazioni al caso del gol da annullare
Perché il terzo gol dell’Argentina sta facendo discutere
Durante i supplementari di una partita indimenticabile e da libri di storia, e per la precisione al 108′ con il risultato in parità di 2-2 con la Francia, il plurivincitore del Pallone d’Oro innesca un’azione regalando un assist perfetto a Lautaro, che prova la conclusione su Lloris il quale però respinge la palla. Messi intercetta subito la sfera e la manda in rete sorprendendo l’estremo difensore transalpino, neutralizzando anche il tentativo in extremis di Kounde che praticamente era dentro la porta. Tutto regolare secondo l’arbitro Marciniak, dalla posizione di Lautaro al gol realizzato, ed Argentina che va sul 3-2 parziale.
Peccato però che questa rete ha rischiato di non essere convalidata, cosa che sta di fatto accendendo le discussioni di cui vi abbiamo accennato. Negli instanti in cui i due giocatori dell’Albiceleste mettevano in croce la difesa francese, la panchina argentina ribolliva, con due compagni di squadra che ad un certo punto hanno messo il piede sul terrendo di gioco. Una leggerezza dettata dall’adrenalina e dall’euforia del momento, ma che il regolamento IFAB (per la precisione, la norma 3.9) punisce con la mancata convalida del gol se realizzato quando in campo si trova anche un solo giocatore in più rispetto a quelli che dovrebbero stare sul terreno di gioco.
“Se – si legge -, dopo che è stata segnata una rete, l’arbitro si accorge, prima che il gioco riprenda, che c’era una persona in più sul terreno di gioco nel momento in cui la rete è stata segnata, l’arbitro non convaliderà la rete se la persona in più era un calciatore titolare (entrato o rientrato senza autorizzazione), di riserva, sostituito o espulso o un dirigente della squadra che ha segnato la rete. Il gol il gioco viene ripreso con un calcio di punizione diretto dal punto in cui si trovava la persona in più”.
L’ex arbitro Marelli spiega perché la rete non andava convalidata e cosa bisognava fare
In pratica, il gol di Messi andava annullato ed il gioco sarebbe dovuto ripartire con un calcio di punizione a favore della Francia. A dare ragione a questa conclusione anche l’ex arbitro di Serie A ed opinionista Luca Marelli, che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Al momento della realizzazione della rete di Messi, due calciatori dell’Argentina si trovavano all’interno del terreno di gioco. Motivo per cui, a stretta norma di regolamento, l’arbitro (una volta accortosi od informato dell’irregolarità) avrebbe dovuto tornare sulla decisione originaria (convalida della rete), annullare la realizzazione e riprendere con un calcio di punizione diretto a favore della Francia. Il regolamento non consente differenti decisioni in caso di segnatura di una rete anche se appare evidente la difficoltà di applicare alla lettera una tale indicazione non discrezionale”.
Sull’intervento del VAR, Marelli ha poi aggiunto: “Il protocollo VAR prevede che ogni rete deve essere sottoposta a check per eventuali infrazioni al regolamento, motivo per cui il VAR poteva comunicarlo all’arbitro. Peraltro, essendo un’infrazione oggettiva, non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di OFR. Chiaro che questa è teoria, altro annullare per un’infrazione che, in realtà, non ha impattato nemmeno marginalmente sull’azione”.
Le reazioni al caso del gol da annullare
Ovvio che si sarebbe potuta scrivere una storia diversa nella finale mondiale. Ed ovvio che in Francia stanno montando le proteste per un gol che, è lapalissiano, rimarrà tale e difficilmente ci potranno essere colpi di scena in questa storia. Tornando al post di Marelli, è interessante seguire il dibattito che ne è scaturito, con l’ex arbitro che ha chiarito altri punti. Ad esempio un utente scrive: “È un po’ come quando ci sono due palloni sul terreno, se non influiscono l’arbitro non interrompe”, ma il già fischietto ribatte a stretto giro con la sua tesi. “È l’errore in cui sono incorso io ieri sera. In realtà non è così, c’è una norma specifica per questa tipologia di infrazione che non può essere assimilata ad un pallone di troppo sul terreno di gioco”.
Altri commenti degli utenti da citare: “Tutto giusto, ma annullare un gol così importante perché due giocatori hanno due piedi in campo (qui c’è già il difensore della Francia dentro la porta quindi questa immagine secondo me è 2 secondi prima dell’esultanza) sarebbe stato veramente folle seppur giusto a termini di regolamento. Si può sensibilizzare sul tema per evitare che accada di nuovo, ma farlo nei tempo supplementari di una finale mondiale non lo condivido. Il VAR avrebbe peccato di protagonismo in una partita in cui è stato è stato praticamente spettatore”, “Io invece mi soffermo sull’abitudine, ormai diventata consuetudine, di avere molti giocatori che sono sempre vicino alla linea laterale. Credo che si debba partire da lì per evitare casi del genere”, “Se esiste il VAR e se la regola è chiarissima, cade automaticamente la distinzione tra “teoria” e “pratica”. Errore gravissimo”, e via discorrendo.