Siccome le conferme arrivano motu proprio, la cessione del Monza (nell’ambito della più complessa e articolata questione dell’eredità Berlusconi) non può che conquistare quel posto al sole, nell’ambito della gerarchie delle notizie odierne, che si deve alle più rilevanti operazioni di calciomercato. Le trattative tra Gamco, fondo riconducibile all’esperto di finanza e filantropo di origine italiana, Mario Gabelli, e la Fininvest che detiene la proprietà del club brianzolo, ultima creatura di Silvio Berlusconi, sarebbero ormai mature.
Il futuro della società, dunque, sarebbe segnato e così anche quello del suo ad, Adriano Galliani, il quale ha sempre palesato la sua completa e totale fiducia nelle scelte che sarebbero state prese dagli eredi in merito al Monza.
- Eredità Berlusconi e il futuro del Monza
- A che punto siamo della trattativa
- Le dichiarazioni di Mario Gabelli
- Chi è Mario Gabelli
- Finanza e filantropia
- Il futuro del Monza e di Adriano Galliani
Eredità Berlusconi e il futuro del Monza
Capitolo non semplice, quello dell’incastro perfetto nell’ambito di quanto si è riassunto nell’eredità Berlusconi. Che non fosse opera celere era prevedibile, come anche la possibile cessione del club brianzolo a un acquirente interessato a rilevare le quote della famiglia Berlusconi prima ancora che una partecipazione, una quota. Un’operazione che senza alcun dubbio deciderebbe il destino del Monza, affidato ad Adriano Galliani, il quale ha pubblicamente ribadito a più riprese di allinearsi alla volontà dei figli di Silvio, ovvero Marina, Pier Silvio (nati dal primo matrimonio), Barbara, Eleonora e Luigi (figli di Berlusconi e Veronica Lario).
A che punto siamo della trattativa
A che siamo della trattativa? Quanto trapelato nei giorni scorsi, e di cui vi abbiamo dato conto, vede al lavoro, da parte americana, uno dei giovani analisti di Gamco Investor Alec Boccanfuso (il quale ha una anzianità aziendale di appena sei anni) che si occupa degli investimenti nel calcio e in Europa con il supporto di Palella Holdings – che fa capo all’imprenditore italiano che vive negli Stati Uniti Salvatore Palella, principale azionista di Micromobility.com ed Everli – in particolare nella prima fase di ricerca e di approccio del target, sulla base della volontà di investire in un club della Serie A italiana. Secondo quel che poi ha aggiunto Il Sole 24 ore, a curare la parte legale c’è Deloitte Legal Italia insieme con lo Studio Rappazzo.
Dall’altra parte c’è la Fininvest, proprietaria del Monza, che fino ad ora non ha esplicitato la trattativa in corso. Anzi, da quanto riportato da Sole e Corsera non vi è stata alcuna menzione diretta. Almeno fino a quanto dichiarato dallo stesso Gabelli alla Gazzetta, forse per scuotere la controparte o imprimere una svolta.
Le dichiarazioni di Mario Gabelli
Che cosa ha detto l’esperto di finanza e filantropo? “È un progetto molto interessante che è in mano a un mio giovane analista di grande fiducia, Alec Boccanfuso. Di solito noi non investiamo in compagnie private, preferiamo quelle quotate in borsa, ma in questo caso pensiamo possa essere una buona opportunità. Parliamo comunque di un progetto del fondo che non mi vedrà protagonista”, le sue parole affidate al quotidiano sportivo.
Una serie di affermazioni alquanto dirette, su quel che sarà del Monza e della società su cui Silvio Berlusconi aveva puntatto negli ultimi anni di attività, una volta ceduto il Milan. Quel che pare si debba leggere, tra le righe, è l’interesse ad acquistare il 100% della società, anche se proprio la possibilità per Fininvest di restare all’interno dell’azionariato è una eventualità da non scartare a priori.
Chi è Mario Gabelli
Chi sia Gabelli è la sua biografia a dircelo con un certo supporto dei media. Nato nel Bronx, a New York, il 19 giugno 1942, sta intrattenendo continui colloqui con Fininvest per rilevare inizialmente una quota di minoranza del Monza cosa che potrebbe costituire un avvio del possibile e plausibilissimo acquisto della società brianzola.
Dal 1976, Gabelli regna incontrastato sulla Gamco Investors, la società di gestione del risparmio da lui fondata a New York e che oggi amministra oltre 31 miliardi di dollari con un’ottima campagna di comunicazione basata sulla relazione con gli investitori che lo hanno reso anche un personaggio pubblico, riconoscibile nonché uno dei riferimenti anche televisivi.
Spesso ospite di CNN, viene interpellato per chiarire i punti ostici della finanza al grande pubblico. Fu lui che intercettò la ripresa economica post vaccino, durante la pandemia tra gli altri; volto familiare e in grado di stabilire una relazione di opportunità con il pubblico è interpellato come esperto da CNBC, CNN, Fox Business e Bloomberg News.
Mario Gabelli
Finanza e filantropia
Figlio di due italiani, emigrati da Solignano (Parma) nel Bronx di New York, a 82 anni Gabelli è infatti ancora presidente e amministratore delegato della sua creatura, nonostante i figli già da tempo lavorino in azienda. L’anno scorso il manager ha ottenuto uno stipendio da 36 milioni di dollari, più alto di 9 milioni rispetto a quello toccato a Larry Fink, numero uno BlackRock, colosso da 10 mila miliardi di dollari.
A consultare i media statunitensi, che seguono Gabelli con assidua costanza, vista anche la sua dimestichezza con gli studi televisivi, si comprende quanto sia stata fondamentale, appunto, la capacità di creare un rapporto di fiducia con chi ha investito e fare una buona comunicazione su ciò.
Il futuro del Monza e di Adriano Galliani
Al vertice del nuovo Monza, stando ai rumors riportati, rimarrebbe comunque Adriano Galliani, che di Fininvest è consigliere ed è l’amministratore delegato di una squadra che ha brillato la scorsa stagione con Raffaele Palladino in panchina (oggi è alla Fiorentina) e che, in questa fase, soffre forse l’incertezza relativa al futuro nonostante l’arrivo di un campione come Alessandro Nesta.
Il dialogo tra Fininvest e Gamco Investors è maturo, ma i tempi perché l’operazione arrivi al dunque o salti sarebbero comunque ristretti, nel giro di qualche settimana si vedrebbe la luce avendo una due diligence portata a termine che decreterebbe il sì o il no all’acquisizione americana.