Colpo di scena: è da rifare processo per la morte di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno deceduto il 14 aprile 2012 nel corso del match col Pescara per una cardiomiopatia aritmiogena.
La Corte di Cassazione ha infatti annullato la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila del febbraio 2018 nella quale erano state confermate le condanne a tre medici: otto mesi per i primi due e un anno il terzo. Gli avvocati che hanno difeso i professionisti hanno fatto sapere che al momento non sono disponibili le motivazioni della sentenza, ma hanno confermato che l’opposizione era stata ampia e verteva sull’intero complesso della sentenza aquilana. Tra le questioni sul tavolo soprattutto la responsabilità dei medici sull’uso del defibrillatore, il cui uso secondo una perizia avrebbe forse potuto dare qualche possibilità in più di vita allo sfortunato calciatore in forza ai labronici.
Di ruolo centrocampista, Piermaio Morosini in carriera ha giocato con Udinese, Bologna, Vicenza, Reggina, Padova e Livorno. In Nazionale ha vestito le maglie delle giovanili dall’Under17 all’Under21, collezionando complessivamente 56 presenze. Con l’Under21 ha preso parte all’Europeo del 2009 in Svezia.
In seguito alla sua scomparsa, sia il Vicenza che il Livorno hanno ritirato la maglia numero 25. Il Vicenza inoltre ha deciso di intitolare a lui il Centro tecnico di Isola Vicentina. In suo onore è stato istituito un memorial dal titolo ‘La speranza… in un ricordo’ e gli sono state intitolate la Gradinata dello Stadio Armando Picchi di Livorno e la Curva Sud dello Stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo per il suo trascorso nelle giovanili dell’Atalanta (tra il 1995 e il 2005). Un anno esatto dopo la sua morte gli è stato intitolato il settore ospiti dello Stadio Adriatico di Pescara.
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