Il mondo del ciclismo in lutto per la scomparsa di Crescenzo D’Amore. Il 45enne napoletano è rimasto vittima di un incidente stradale sulle cui cause però si sta ancora investigando.
La promessa del ciclismo
Crescenzo D’Amore era considerato una grande promessa del ciclismo alla fine degli anni ’90. Il primo grande exploit arriva in occasione dei campionati mondiali su pista del 1996 quando arriva secondo nel chilometro a cronometro. Doti di grandi velocità che vengono confermate un anno dopo quando diventa campione del mondo, sempre nella categoria juniores, nella prova in linea ai Mondiali di San Sebastian. Nel 2000 diventa professionista con la Mapei-Quick Step con cui si aggiudica anche una tappa alla Vuelta Argentina. Poi cominciano i vari cambi di maglia e qualche stagione opaca. Nel 2003 e nel 2004 è protagonista anche al Giro d’Italia dove conquista due terzi posti in tappe in volata. Il primo ritiro nel 2007 poi il ritorno per una sola stagione nel 2011 con la maglia della Androni Giocattoli.
La battaglia conto il linfoma
Crescenzo D’Amore, che nel mondo del ciclismo viene soprannominato crash, ha anche dovuto combattere contro un linfoma che lo ha colpito nel 2017: “Ho passato un periodo abbastanza difficile per un linfoma. Ho avuto quasi tre anni in cui ho dovuto affrontare la malattia con chemio e trapianto di midollo. Ho cercato di aggredirla la malattia, credo che gli insegnamenti del ciclismo mi abbiano aiutato. La malattia l’ho scoperta dopo un viaggio che ho fatto, credo sia stata un segno del destino e siamo riusciti a prenderla in tempo”, rivelò in un’intervista a Tuttobici nel 2021.
La polizia indaga sull’incidente
Il corpo senza vita di Crescenzo D’Amore è stato trovato nella sua automobile a Pomigliano D’Arco ma la polizia non ha ancora fatto chiarezza su quello che è avvenuto e le indagini sono in corso per determinare se si tratta di un incidente stradale oppure di un malore.