Motociclismo in lutto: nel pomeriggio del 6 ottobre la famiglia di Phil Read annuncia la scomparsa del grande pilota “avvenuta mentre serenamente dormiva nella sua casa di Canterbury, Inghilterra”. Il centauro, grande rivale di Giacomo Agostini, aveva 83 anni.
- Motociclismo: Phil Read era ammalato da tempo
- Motociclismo: il palmares di Phil Read
- Motociclismo, il ricordo di Giacomo Agostini per la morte di Phil Read
Motociclismo: Phil Read era ammalato da tempo
Il campione di motociclismo Phil Read era gravemente malato ai polmoni, era stato contagiato dal Covid per il quale aveva dovuto subire un lungo ricovero. Nell’aprile 2021 aveva perso la compagna Wendy e versava in difficili situazioni economiche, sino a dover chiedere un sostegno agli amici.
Phil Read era nato a Luton il 1 gennaio 1939 conquistando sette titoli mondiali e 52 Gran Premi, salendo 121 volte sul gradino più alto del podio. Nel 1960 era già vice campione nazionale della classe 500 alle spalle di Hailwood e nel 1961 esordì nel Motomondiale.
Motociclismo: il palmares di Phil Read
Phil Read ebbe quindi una ricca carriera di successi nel motociclismo. La prima vittoria iridata arrivò all’Isola di Man con la Norton 350. Nel Motomondiale, corse con EMC e Yamaha nella 125, Yamaha e Benelli in 250, 350 e 500 sino a firmare per la MV Augusta nel 1972 dove conquistò i titoli mondiali della classe più importante. A seguire, un campionato vinto nella 125 e i quattro titoli nella 250.
Motociclismo, il ricordo di Giacomo Agostini per la morte di Phil Read
Pilota motivato ed osso duro per tutti i suoi avversari, rimarranno memorabili le sfide epiche con Giacomo Agostini, che lo ha ricordato in un’intervista a Moto.it: “Eravamo insieme due settimane fa in Olanda per una rievocazione, lui non ha girato, faceva fatica a camminare ed era molto dimagrito, ma al solito era brillante e pieno di battute. Mai avrei immaginato che sarebbe morto oggi. Che pilota era? Non si faceva amare, era disposto a tutto, una volta mi ha spinto fuori pista di proposito, voleva vincere anche quando non era fattibile. Mai ci siamo tolti il saluto, però. Nonostante l’astio che si era creato anche nel team MV, ci rispettavamo a vicenda”.