62 pole positions, 99 podi, 59 vittorie e sei titoli mondiali con la Honda. Questi i numeri spaventosi di Marc Marquez dal suo approdo in MotoGP. Dopo due anni complicati, il #93 si appresta a tornare in pista al 100%, pronto a riprendersi quel titolo mondiale che gli permetterebbe di eguagliare Valentino Rossi a quota nove.
Per lui questa è la decima stagione in Top-Class, ma sembra ieri che da rookie scioccava tutti per la sua guida spericolata e spesso ben oltre il limite consentito agli umani, riuscendo a manovrare la Honda come nessuno ha saputo fare. Al canale Youtube della casa giapponese, Marquez si è raccontato in vista dell’inizio della stagione, questo weekend, a Losail:
“In questi dieci anni abbiamo ottenuto risultati grandiosi ed è qualcosa di speciale. Cercheremo di vincere il titolo per celebrare questa ricorrenza al meglio. Il miglior compagno è Dani Pedrosa. Ho imparato molto da lui, ho imparato da lui come si guida una MotoGP. Nel 2013 ero come un ragazzo a scuola che cerca di imitare il più bravo della classe”.
Non aspettatevi però un Marquez rinunciatario dopo i due anni pieni di infortuni. In fondo, i rischi fanno parte del suo stile:
“Nel 2020 ho capito che hai solamente un corpo, se hai cura del tuo corpo puoi fare molte gare. Lo scorso anno ho avuto la diplopia, probabilmente anni fa mi sarei fatto operare per essere pronto per i test ma invece questo inverno ho solamente seguito il consiglio dei dottori pur sapendo che avrei potuto iniziare la stagione durante la pausa estiva. Devo prendermi cura del mio corpo se voglio correre per altri anni ma questo non significa che non prenderò rischi in pista, perché questo è il mio stile. Se dovessi avere un infortunio, sarò paziente. Ho imparato questo dal 2020. Mi sono rotto il braccio e ho corso dopo pochi giorni. Questo è il mio grande rimpianto, mi è costato il 2020 e il 2021”.
Al contrario di altri piloti, poi, il Cabroncito sa già bene quando sarà il momento di dire basta, nonostante abbia appena 29 anni:
“Dico sempre che voglio far parte della storia della Honda, insieme abbiamo raggiunto grandi cose ma mi sento parte della Honda, ho firmato quattro anni di contratto perché me lo sentivo. Non sai mai nel futuro ma per i prossimi dieci anni voglio continuare e divertirmi, non so se sarò ancora in MotoGP perché se non sarò più al livello di stare tra i migliori 3, per me non è correre”.