Ha tremato e non poco davanti alla Tv. Era pronto agli sfottò e all’apertura ufficiale di una crisi conclamata e riconosciuta ma anche dopo la rimonta contro il Torino nel dery non può essere ottimista Giampiero Mughini. Lo scrittore-giornalista di dichiarata fede bianconera scrive una lettera aperta a Dagospia in cui spiega che non si fidava affatto dei granata (“Con i capelli bianchi che mi ritrovo ho una certa esperienza di derby infracittadini a Torino, e so che cosa diventano di demoniaco i granata quando hanno di fronte gli odiati cugini”) e che non si fida ancora della Juve di Pirlo.
Per Mughini il ko a 15′ dalla fine era giusto
Mughini riconosce che l’1-0 maturato dal Torino fino a un quarto d’ora dalla fine, ammette che era stata sacrosanta la decisione arbitrale di annullare un gol alla Juve e che nel primo tempo Zaza era stato a un passo dal realizzare il 2-0 e attacca la sua squadra del cuore.
“Raramente avevo visto una squadra insulsa come la Juve del primo tempo, una squadra che non azzeccava una giocata men che banale, che non inventava nulla, che non trovava di che tirare in porta una volta sola e dove la palma del peggiore in campo se la contendevano Dybala e Kulusewski”.
Mughini era rassegnato alla sconfitta
Mughini era convinto ormai del tracollo (“A quindici minuti dalla fine ho mandato un sms alla mia amica bianconera Sandra Monteleoni dicendole che mancavano ormai pochi minuti alla catastrofe”) quando si è verificata la rimonta con 15′ da urlo della sua Juve.
Mughini contrario al ritorno di Allegri
Infine il giornalista chiude così:.”so che in molti tra le gente bianconera vorrebbero che chiedessimo scusa ad Allegri in ginocchio e che lo richiamassimo alla testa della squadra. Io non la penso così, ma non per questo sono ottimista sul nostro futuro prossimo venturo. Vedremo meglio martedì sera a Barcellona qual è la nostra faccia vera, se quella impresentabile del primo tempo o quella che ha azzannato il Toro negli ultimi quindici minuti”.