Più di un miracolo al giorno Lorenzo Musetti sa di non poterlo fare, ma tra i due ha scelto probabilmente quello migliore. Perché battendo Stefanos Tsitsipas ha messo piede nei quarti di finale del torneo di Madrid, cedendo poi in serata assieme a Flavio Cobolli nel match di doppio contro Metkic e Venus (7-6 6-3 il risultato a favore degli avversari). Poco male: la corsa sul rosso del carrarino procede a grandi falcate, con la prospettiva ormai sempre più incalzante di trovare un posto in top 10 a partire dalla prossima settimana. Prospettiva invero ancora minacciata da Tommy Paul, che è approdato a sua volta ai quarti nel torneo spagnolo, l’unico che potrebbe impedire a Lorenzo di centrare il best ranking in carriera.
- Le criticità, la pazienza, la fiducia: "Ottima vittoria"
- Niente calcoli, sono Musetti: "Penso solo a giocare"
Le criticità, la pazienza, la fiducia: “Ottima vittoria”
Contro Alex de Minaur domani sera andrà in scena il revival della semifinale disputata a Monte Carlo meno di tre settimane fa, vinta dal giocatore toscano in rimonta al terzo set (1-6 6-4 7-6). Contro Tsitsipas però è arrivata una prova di forza importante, anche perché le cose nel primo set non s’erano messe per il verso desiderato.
“Vero, non ho cominciato bene, ma era la prima volta che giocavo sul campo centrale del “Manolo Santana” e non avevo mai potuto provare la superficie prima. Ho sentito condizioni completamente diverse rispetto a quelle degli ultimi giorni sugli altri campi, ho faticato a trovare il ritmo e la palla perché rimbalzava più in alto rispetto al solito, ma sono rimasto lì con pazienza e un’ottima attitudine.
Per me è un’ottima vittoria. La voglia di vincere questo match ha fatto la differenza, sono orgoglioso perché ci tenevo a vincere e spero di potermi ripetere contro de Minaur, un giocatore che conosco bene. Rispetto a Monte Carlo, però, sarà tutta un’altra storia”.
Niente calcoli, sono Musetti: “Penso solo a giocare”
I progressi stagionali di Musetti sono sotto gli occhi di tutti. Dopo un avvio di 2025 in sordina, con qualche sprazzo sull’asse Australian Open-Sunshine Double e una sola gara disputata sul rosso prima della stagione europea (quella vinta a Buenos Aires contro Moutet: poi un infortunio l’ha costretto a star fuori nel proseguo del torneo e pure a Rio de Janeiro), una volta tornato nel vecchio continente le cose sono cambiate.
E adesso, con uno score sul rosso di 7 vittorie e una sconfitta (in finale contro Alcaraz a Monte Carlo, gravato però da un problema fisico dopo aver vinto il primo set), Musetti può legittimamente ambire alla prima top 10 in carriera, oltre che a una prospettiva di grande impatto sull’asse Roma-Parigi.
“Adesso il ranking non mi interessa, voglio solo pensare a giocare ogni partita. Bisogna fare un passo alla volta: ieri è stata una giornata dura, complice il blackout, e comprendi come siamo poca cosa senza l’energia elettrica. Abbiamo camminato a piedi verso l’albergo perché non c’erano mezzi, abbiamo camminato due ore per rientrare ed ecco perché ero così concentrato in campo, la camminata doveva valere la pena”.
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