Fino a non molto tempo fa l’unità dello spogliatoio era il primo segreto dei successi del Napoli. Oggi la squadra è spaccata. Tutti contro tutti, una situazione paradossale che è alla base della crisi di risultati e di gioco. Il ritiro imposto da Ancelotti non è stato accolto benissimo da tutti, anche se stavolta non si poteva rifiutare dopo l’ammutinamento del mese scorso e le polemiche successive, con le multe notificate da De Laurentiis e la rabbia dei tifosi.
IL CAOS – La situazione in casa Napoli è sempre più caotica. L’allenatore ha avuto un confronto durissimo con la squadra: accuse e rimproveri a vicenda. Ancelotti ha rimarcato la mancanza di personalità e di mentalità vincente, alcuni giocatori si sono lamentati perché si allenano poco e male.
L’ESONERO? – De Laurentiis nel frattempo tace ma sott’acqua starebbe già pensando al ribaltone: c’è chi assicura che siano stati già contattati Gattuso, Allegri e Spalletti e l’esonero potrebbe scattare anche in caso di qualificazione agli ottavi di Champions se nel frattempo non arriva una svolta seria.
I GRUPPI – La realtà è che il Napoli è diviso in gruppi e fazioni come scrive oggi il Corriere del Mezzogiorno in un articolo di Monica Scozzafava che fa riferimento a quattro schieramenti presenti nello spogliatoio del Napoli. Schieramenti resi ancora più evidenti ieri, quando, in occasione della festa di compleanno di Maksimovic, alla quale il serbo aveva invitato tutta la squadra, in molti non si sono presentati.
I RIBELLI – Il primo gruppo è quello dei ribelli, i senatori che hanno guidato l’ammutinamento. Insigne, Allan, Mertens, Callejon e Koulibaly. Hanno deciso loro il no al ritiro.
I DISSIDENTI – Il secondo gruppo è formato dai dissidenti: Ghoulam, Milik, Mario Rui e Hysaj. E’ questo il gruppo del silenzio: “Resta a guardare ma non si esprime più di tanto”.
I MEDIATORI – Il terzo schieramento è “l’anima mediatrice, la più saggia”. Ne fanno parte Llorente, Karnezis, Manolas, Maksimovic, Fabian e Zielisnki, gruppo non convinto dell’ammutinamento e che lunedì era favorevole al ritiro.
I PACIFISTI – Infine i pacifisti, come li definisce Monica Scozzafava sul Corriere del Mezzogiorno: sono Meret, Di Lorenzo, Lozano, Luperto, Gaetano. A loro si è unito Ospina.