“Il Napoli riparte da Bologna”. Così Aurelio De Laurentiis ha salutato il pareggio degli azzurri al Dall’Ara: il tweet del presidente, però, sembra voler rassicurare un ambiente incandescente e distogliere l’attenzione da Rudi Garcia. La panchina dell’allenatore francese traballa: da Zidane a Mazzarri, passando per Conte e le scommesse straniere Favre, Setien e Gallardo, ecco tutti i tecnici a spasso che potrebbero fare al caso del Napoli.
- Napoli, l’allenatore Garcia verso l’esonero?
- Napoli post-Garcia: i dubbi sui top Zidane, Conte e Galtier
- Napoli post-Garcia: i giochisti d’esperienza Favre e Setien
- Napoli, post-Garcia: gli stranieri emergenti Potter e Gallardo
- Napoli post-Garcia: Mazzarri e Cannavaro, soluzioni di cuore
Napoli, l’allenatore Garcia verso l’esonero?
Sono molti i tifosi del Napoli che sui social chiedono l’esonero di Rudi Garcia: ma se anche Aurelio De Laurentiis li ascoltasse, a chi dovrebbe affidare la panchina dei campioni d’Italia? Le opzioni al momento sembrano due: scegliere un tecnico di vertice, ma dall’ingaggio pesante, o tentare una nuova scommessa, puntando quasi certamente su un altro allenatore straniero.
Napoli post-Garcia: i dubbi sui top Zidane, Conte e Galtier
I nomi appartenenti al primo gruppo sono noti: in cima alle preferenze dei tifosi ci sono Zinedine Zidane e Antonio Conte, allenatori che nelle loro ultime esperienze avevano ingaggi abbondantemente sopra i 10 milioni di euro. E alto era anche lo stipendio al Psg di Christophe Galtier, tecnico sondato in passato da De Laurentiis: 8 milioni di euro annui. Ma davvero Zidane, Conte e Galtier sarebbero tecnici adatti al Napoli? Nessuno dei tre ha un profilo da allenatore “giochista” – alla Spalletti, per intenderci – filosofia che ha portato questo Napoli al suo massimo splendore nella scorsa stagione. Per Conte, inoltre, ci sarebbe anche un problema di sistema di gioco: dove metti Kvaratskhelia nel suo 3-5-2?
Napoli post-Garcia: i giochisti d’esperienza Favre e Setien
L’altra soluzione per il Napoli e De Laurentiis sarebbe dunque quella di affidarsi a un tecnico che costi meno, difenda alto (possibilmente con una linea a quattro), abbia dimestichezza con la costruzione dal basso e pratichi un calcio offensivo. Ah, dovrebbe avere anche esperienza europea, per poter puntare al traguardo dei quarti di Champions League. All’identikit corrispondono due allenatori navigati, entrambi ultrasessantenni, ma reduci da ultime esperienze non proprio esaltanti e soprattutto privi di grandi successi in panchina: Lucien Favre e Quique Setién.
Nelle due stagioni e mezzo al Borussia Dortmund lo svizzero (ben 95 panchine in Europa) impressionò in Champions, portando i gialloneri tre volte agli ottavi (a dicembre 2020 fu esonerato prima di giocarli) e due volte al secondo posto in Bundesliga. Pessima però la scorsa annata col Nizza: esonerato a gennaio con squadra 11a in Ligue 1. Setién, più integralista di Favre, ha costruito la sua carriera sul bel gioco del Betis, ma ha poi fallito col Barcellona e dopo il 5° posto della scorsa stagione è stato appena esonerato dal Villarreal.
Napoli, post-Garcia: gli stranieri emergenti Potter e Gallardo
Tra i “giochisti” di nuova generazione figura poi Graham Potter, che, dopo l’exploit col Brighton pre-De Zerbi, nella scorsa stagione non ha retto la pressione della panchina del Chelsea. E poi ci sarebbe la pista argentina: Marcelo Gallardo, giovane tecnico accompagnato da un hype vertiginoso dopo i successi con il River Plate, il cui approdo in Europa appariva imminente e che invece è ancora senza squadra. Un ex 10 argentino sulla panchina della squadra che fu di Diego Armando Maradona: cibo per i media.
Napoli post-Garcia: Mazzarri e Cannavaro, soluzioni di cuore
Infine De Laurentiis potrebbe essere tentato da una terza via, quella “sentimentale” che potrebbe indurlo ad affidare il Napoli post-Garcia a un tecnico legato in qualche modo alla città o alla storia del club. Un allenatore come Walter Mazzarri, ad esempio, che risollevò il Napoli a stagione in corso dopo l’esonero di Roberto Donadoni fino a renderlo una realtà europea. O come Fabio Cannavaro: napoletano e campione del mondo da giocatore, di carisma ma oggi ancora lontano dal dimostrare di valere la panchina di una big. Suggestioni, più che piste realmente percorribili: ma ADL, si sa, è abituato a stupire.