C’era una volta il sarrismo, c’era un popolo ipnotizzato dalle parole e dai modi del suo “Comandante“, per il quale si sarebbe buttato nel fuoco. Da quando però Maurizio Sarri ha scelto la Juventus, la storica rivale, quella squadra della quale aveva parlato male nei suoi anni in azzurro, Napoli ha ripudiato il suo re. Oggi Sarri è il nemico per eccellenza e domenica per la prima volta si presenterà al San Paolo da avversario.
LE PAROLE – Un appuntamento speciale come ha ammesso lo stesso tecnico della Juve ieri sera: “Dal punto di vista materiale ci sono tre punti in palio come sempre, dal punto di vista emotivo è una chiaramente una partita particolare per me perché con la città di Napoli c’è stato un rapporto forte”.
IL RAPPORTO – Un rapporto però che si è rotto con almeno l’80% della tifoseria azzurra che non è disposta a perdonare la scelta di passare al nemico.
IL TWEET – Su twitter Peppe Iannicelli lancia un sondaggio con toni ironici scrivendo: “Io credo che Sarri, Comandante senza vittorie, meriti una standing ovation da un San Paolo riconoscente nonostante il passaggio alla Juve. Che accoglienza pensiate meriti colui che invece di conquistarlo il Palazzo vi è entrato dalla porta principale”.
LE REAZIONI – Napoli ha deciso come accogliere il suo ex idolo. Sui social la maggioranza assoluta si esprime in maniera netta: “Indifferenza .. certamente nessuna standing ovation”, concetto ribadito in decine di post: “Ma quale Standing Ovation. Per me solo indifferenza sinceramente”.
I FISCHI – Non sarà una serata tranquilla per Sarri: “Ora sta alla Juve e come allenatore della Juve merita solo fischi. Quello che è stato resta nella storia, il presente va vissuto come tale” o anche: “Qualcuno suggeriva di esporre striscioni con le frasi più significative dette a Napoli: lamentele, invettive, accuse al palazzo e simili..”.
LA MEMORIA – C’è chi scrive: “Sarebbe bello tappezzare il San Paolo con le frasi più acchiappaconsensi che ha pronunciato quando era a Napoli, tipo “per farsi fischiare i rigori bisogna avere la maglia a righe” e farlo vergognare di se stesso”.
SILENZI – I napoletani non perdonano: “Un ASSORDANTE SILENZIO. Questa è l’UNICA accoglienza che merita. I fischi sono per il resto della cricca. Fine della questione” o ancora: “Un sonoro e lungo ”pernacchio” di Eduardiana memoria e tutto passa…” oppure: “Fischi e pernacchie, ha tradito non tanto noi, ma le sue stesse parole. Semplicemente nu quaquaraquà”.
IL PALAZZO – Pochissime le voci a favore, che ricordano la Grande Bellezza dei suoi anni napoletani, prevale l’astio: “Ricordiamolo solo come allenatore, grande, sull’uomo stendiamo un velo pietoso e comunque ignorarlo civilmente credo sia la cosa più sensata” o anche: “Meriterebbe applausi se non fosse entrato nel Palazzo dalla porta di servizio” e infine: “E’ l’uomo più falso che io abbia mai sentito parlare. Non è stato uomo, Sulla bravura non si discute”.