Quando il trio Ruggeri-Tozzi-Morandi cantava a Sanremo “Si può dare di più” c’era il Napoli di Maradona che vinceva scudetti e coppe e Luciano Spalletti giocava ancora a pallone, nello Spezia. Oggi però quel ritornello sembra calzare a pennello per il suo Napoli, che si diverte a dare sempre di più e a macinare record: 30 gol segnati finora in A e 20 in Champions, tredici vittorie di fila, sedici marcatori diversi, uno spettacolo costante in ogni partita. Col Sassuolo un altro 4-0 e la memoria va ancora a quel Napoli “maradoniano” che nei tempi d’oro chiudeva le partite già dopo il primo tempo. Spalletti si gode il suo giocattolo, costruito con pazienza e fervore, e applaude i suoi.
- Napoli, Spalletti trova gli errori commessi
- Napoli, Spalletti esalta Meret
- Napoli, Spalletti esalta Mario Rui e Di Lorenzo
- Napoli, Spalletti attacca la stampa
Napoli, Spalletti trova gli errori commessi
Spalletti usa come sempre però bastone e carota. Da incontentabile quale è prima accarezza i suoi e poi li rimprovera: “Bisogna dare meriti ai giocatori per questo filotto, li ringrazio. Spesso applaudo i ragazzi durante la partita perché tutti ora vogliono fermare la nostra striscia positiva e tutti mettono il doppio dell’impegno quando ci affrontano. Oggi però abbiamo concesso troppo per lo sviluppo della partita, abbiamo segnato subito, abbiamo raddoppiato, poi non ho visto la precisione e la qualità giusta e magari gli altri ti rimontano”.
Napoli, Spalletti esalta Meret
Abbiamo concesso anche occasioni che il Sassuolo non si era guadagnato, loro giocano bene ma in alcuni momenti siamo stati lenti noi nel far girare la palla, siamo stati poco precisi ma tutto questo ci ha permesso di far vedere che portiere è Meret che esce più convinto delle proprie qualità”.
Prevale però la soddisfazione di vedere un meccanismo quasi perfetto: “Mi rende tutto orgoglioso, sono veri professionisti che si divertono e che vogliono cercare sempre la vittoria, si allenano con attenzione, penso che questa sia la chiave di tutto. Voler trovare sempre linee di passaggio ancora più importanti che altri non sono abituati a vedere”. Lo stadio è tornato a riempirsi e a divertirsi: “Fa piacere sentir cantare i tifosi, quando i nostri vanno sotto la curva è un momento bellissimo, ci riempie d’orgoglio vedere felice la gente allo stadio”.
Napoli, Spalletti esalta Mario Rui e Di Lorenzo
I due terzini che fanno anche le mezzeali e i registi sono una delle innovazioni del suo calcio: “Di Mario Rui abbiamo già detto che è un professore quando fa le scelte di gioco e quando trova le posizioni che creano l’imbarazzo negli avversari. Ha poi un piede preciso. Di Lorenzo ha queste stesse qualità e in più delle cosce enormi, è un cubo fisicamente, come disponibilità è quello che riesce a gestire anche le situazioni di campo, come fa anche nello spogliatoio. E’ l’erede perfetto di un ex capitano come Koulibaly”.
Napoli, Spalletti attacca la stampa
Anche Osimhen sta diventando un leader: “Mi sembra che stia facendo passi avanti ma ha ancora molti margini, sono evidenti. Però non si è levato tre volte la maglia per fortuna, sarebbe stato espulso. Se sento pressione? Chi dice questo non vuole dare un vantaggio al Napoli. Si passa dal “tanto voi non potete mai essere quelli lì” al “voglio vedere come fate a perdere”. Quelli che dicono che a Roma si può solo vincere ti vuole solo male, ho visto troppi titoli così che servono a fregarti. Brava la squadra a non farsi fregare”.
Oggi in campo si sono visti anche Demme e Zanoli: “Abbiamo una rosa forte e possiamo sostituire chiunque, chiaramente Demme non potrà mai essere Anguissa. Zanoli ha dei tratti fisici come Di Lorenzo ma non ha la sua esperienza, se si trova davanti Salah non so. Kvara dopo la botta che ha preso sta bene ma abbiamo preferito farlo uscire per non rischiare”.