I Buks sono campioni Nba, dopo aver battuto in gara 6 i Suns 105-98. Il Commissioner Adam Silver non ha avuto dubbi su chi nominare miglior giocatore delle finali al termine del match decisivo: “Non penso che ci siano molti dubbi: ha superato le avversità, ha giocato su un infortunio, il vincitore del premio di MVP dedicato a Bill Russell è Giannis Antetokounmpo”.
Giannis Antetokounmpo è stato autore di una partita leggendaria, mettendo a segno 50 punti. Prima di ricevere il premio di MVP è scoppiato in lascrime per poi prendere la parola: “Mi sono sempre fidato di questa squadra. Volevo vincere qui e volevo farlo con questi compagni. Sono contento, sono fott…e contento”. Poi ha abbracciato Khris Middleton, suo compagno di squadra negli ultimi otto anni e altro leader dei Bucks: “Ce l’abbiamo fatta, c…o. Lui sa quando mi ha spinto ogni singolo giorno a essere grande” e ha fatto una promessa ai tifosi: “Come ha detto coach Bud: dobbiamo farlo di nuovo”.
Antetokounmpo ha proseguito: “Molte persone facevano battute dopo che Kostas ha vinto lo scorso anno con i Lakers prima che lo facessi io. Era strano a tavola che lui avesse l’anello e io no. Ma ora ce lo abbiamo anche io e Thanasis. Siamo felici, siamo fott…e felici. È incredibile se ci pensiamo”.
In conferenza stampa, il greco è tornato a parlare della storia della sua famiglia: “Ho cominciato a giocare a basket per aiutare la mia famiglia e tirarci fuori dalle difficoltà che abbiamo affrontato nella nostra vita. Ero felice anche solo di essere parte della NBA, non avrei mai pensato di vincere un titolo a 26 anni. È stato un lungo viaggio fino a qui. Ho fatto di tutto anche solo per essere in questa posizione. Non giocavo, uscivo dalla panchina, avevo chiesto alla dirigenza di mandarmi in G-League. Ho giocato point guard, poi ho giocato lontano dalla palla, poi sono diventato leader della squadra. Stasera ho dovuto fare di tutto. Tutte le persone che mi hanno aiutato in questo viaggio sono state fondamentali. Jon Horst. Larry Drew. Jason Kidd. Coach Bud mi ha insegnato che dovevo fidarmi dei miei compagni. È stato un processo di tre anni, ma ce l’abbiamo fatta”.
Giannis ha concluso togliendosi un sassolino dalla scarpa: “Quello che ho fatto dovrebbe far credere a tutte le persone nel mondo che ce la possono fare, anche quando pensano di non potercela fare. Mia mamma vendeva cose per strada, ora sono in cima al mondo. Sono benedetto. Anche se non mi sedessi mai più a questo tavolo, a me andrebbe bene. Bisogna continuare a lavorare. E non ascoltare quelli che dicono che non ce la puoi fare. Dicevano che non sapessi segnare i liberi, e stasera ho segnato i miei liberi. E ora sono un ca…o di campione NBA! No scherzo. Anzi, non scherzo in realtà”.
Infine un messaggio per tutta la Nba: “Non possiamo fermarci. Questa è la mia mentalità. E non ci fermeremo”.