I campioni, anzi gli aspiranti fuoriclasse, non sono quelli che non sbagliano mai, ma quelli che sanno reagire subito a una giornata negativa e a errori che possono costare una sconfitta. Ancora di più se tutto questo arriva a 20 anni e alla prima stagione da professionista.
- NBA, Banchero non si ferma più: eguagliato un primato di Michael Jordan
- Banchero, l'All-Star Game non è più un sogno: Horace Grant lo incorona
- Banchero si racconta: la rivincita del Draft e la sfida impossibile a Durant
NBA, Banchero non si ferma più: eguagliato un primato di Michael Jordan
Ne sa qualcosa Paolo Banchero, che non smette di stupire nella stagione che ne ha segnato il debutto nel pianeta NBA. La prima scelta del Draft 2022 ha infatti impiegato pochissimo per ambientarsi nel campionato più bello e competitivo del mondo, rivelandosi non solo un fattore per la propria franchigia, gli Orlando Magic, ma affermandosi ormai come una realtà del campionato. Il centro italo-statunitense ha infatti ormai smesso i panni della rivelazione e, a suon di prestazioni di gran classe, si candida a pieno titolo per un posto nell’All-Star Game 2023.
L’ennesima riprova è arrivata dal successo dei Magic sul parquet dei Rockets, un 116-110 nel quale Banchero ha impresso a fuoco il proprio marchio riuscendosi anche a ritagliare un posto nella storia della NBA. Paolo ha infatti messo a referto una doppia doppia decisiva per il risultato finale, siglando 23 punti e 13 rimbalzi che hanno permesso alla formazione di coach Jamahl Mosley di centrare la settima vittoria nelle ultime otto partite, ma soprattutto a Banchero di salire a 20 partite sulle 26 disputate con almeno 20 punti realizzati: si tratta di uno score che, nella stagione d’esordio, era stato raggiunto solo da Zion Williamson e da un certo Michael Jordan.
Un parallelo che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni e che arriva solo pochi giorni dopo la battuta a vuoto contro Atlanta, match che aveva visto Banchero protagonista in negativo con “solo” 18 punti, 7/15 dal campo, il fallo decisivo commesso sull’ultimo possesso e l’errore nella tripla del potenziale sorpasso. Peraltro la gara contro i Rokets era significativa per la presenza in casa Houston di Jabari Smith Jr, che ha conteso fino all’ultimo a Banchero la prima scelta del Draft: il figlio e cugino d’arte è stato alla fine numero 3 e nello scontro diretto con Paolo ha raccolto appena 10 punti.
Banchero, l’All-Star Game non è più un sogno: Horace Grant lo incorona
Nessuno, ovviamente, in casa Magic era neppure lontanamente stato sfiorato dall’idea di addossare qualche responsabilità al rookie, che solo pochi giorni prima aveva recitato da protagonista nella schiacciante affermazione sui vice-campioni in carica dei Boston Celtics di Jayson Tatum e Jaylen Brown. In ogni caso, il riscatto è stato immediato, così all’orizzonte si staglia sempre più autorevole la candidatura di Banchero per un posto nell’All-Star Game 2023. L’annuale e spettacolare sfida tra i migliori giocatori della Eastern e della Western Division si rinnoverà il prossimo 19 febbraio a Salt Lake.
Le votazioni hanno avuto inizio martedì 20 dicembre e si concluderanno sabato 21 gennaio. Nell’attesa un endorsement discretamente significativo per Banchero è arrivato nientemeno che da Horace Grant, uno dei giocatori più forti della storia dei Magic, vincitore di quattro Anelli tra Lakers e i leggendari Bulls dello stesso Jordan e di Pippen. Il ritratto di Banchero fatto da Grant è eloquente: “Paolo ha già dimostrato di meritarsi la chiamata al Draft. È una vera bestia! Sa tirare, sa trattare la palla, è forte fisicamente e ha un’intelligenza cestistica che per essere solo una matricola è davvero incredibile. Riunire tutte queste caratteristiche in un solo giocatore è qualcosa che lo renderà a mio avviso un All-Star per un gran bel numero di anni”.
Banchero si racconta: la rivincita del Draft e la sfida impossibile a Durant
Intanto la popolarità di Banchero cresce sempre di più anche a livello mediatico. Le ospitate in tv negli Stati Uniti si moltiplicano, fatto non troppo incoraggiante in vista della scelta che attende il ragazzo, se rappresentare l’Italia o entrare nel Team Usa. Intervenendo al podcast “The Old Man and the Three” di J.J. Redick Banchero ha parlato delle emozioni della prima parte di stagione, tornando in particolare sulla notte del Draft e sulla piccola rivincita presa contro qualche critico…: “Quando mi hanno chiamato con la prima scelta mi è scesa una lacrima perché prima del Draft pensavo che sarei stato selezionato al massimo come secondo o terzo. È stata un’emozione indescrivibile. Molti credevano che non potessi essere chiamato cosi in alto perché non avevo tanto tiro e non difendevo bene, ma ho sfruttato tutto questo come motivazione”.
Poi il racconto della prima volta contro Kevin Durant, che nella sfida contro i Magic del 28 novembre scorso ha messo a referto 45 punti sbagliando solo cinque tiri sui 24 tentati complessivamente: “Giocare contro Durant è stato una specie di mio piccolo momento di ‘Benvenuto in NBA’. Penso sia stato il primo giocatore contro il quale ho difeso nella mia vita contro cui non c’era nulla che potessi fare: era impossibile farlo sbagliare. Avrà tirato quattro o cinque tiri liberi e avrà sbagliato cinque tiri al massimo, ma ha segnato 45 punti, quindi la maggior parte erano canestri. Era come se non mi vedesse proprio. È stato pazzesco”.