A La Gazzetta dello Sport, Fontecchio ha analizzato la sua annata con gli Utah Jazz dopo l'addio matematico ai playoff: "È stata una stagione bella tosta: sapevo che non sarebbe stato facile, ho passato momenti difficili, ma ci sta. Ho avuto anche un po’ di sfortuna con il Covid e un paio di infortuni proprio quando avevo iniziato a prendere fiducia. Ma da febbraio sto giocando con continuità: so di avere i miei minuti e questo aiuta la fiducia e l’autostima. Il calendario è estenuante: nella prima parte della stagione abbiamo fatto ben 13 back to back. Credetemi, si sentono. Anche a livello mentale non è semplice, devi rimanere sempre sul pezzo quando le cose non vanno bene. Ma nei momenti difficili è bene ricordare di far parte dei 400 giocatori più forti al mondo".
Sui compagni, Fontecchio ha speso solo belle parole: "L'ambientamento è stato facile, i compagni sono davvero super. Ho legato con tutti, ma in particolare con Lauri Markkanen, a cui m’accomuna il background europeo. Il merito va allo staff tecnico e a coach Will Hardy: ha creato un ambiente fantastico, togliendo tanta pressione e permettendo la crescita dei più giovani come Walker Kessler, che merita di essere uno dei candidati al premio di rookie dell’anno, o Ochai Agbaji che è diventato uno dei migliori difensori del campionato".
Fontecchio è comunque soddisfatto delle sue prestazioni: "Nel mio anno da rookie volevo riuscire a dimostrare di poter appartenere a questo mondo e credo di esserci riuscito, adesso devo lavorare sulla costanza. Penso di essere migliorato molto anche a livello difensivo, quando sei un rookie gli avversari spesso cercano di attaccarti ma vedo che ora lo fanno sempre meno e questo per me ha un grande significato. Devo però migliorare a rimbalzo: posso sicuramente fare meglio".
Infine, una battuta su Paolo Banchero: "Non mi sembrava proprio il caso di parlargli di Nazionale. Credo che coach Pozzecco e la stessa Federazione abbiano fatto tutto quello che c’era da fare per convincerlo, adesso sta solo a lui, vedremo che cosa deciderà…".