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NBA, Kawhi Leonard si lega ai Clippers fino al 2027. E adesso anche gli altri big sono pronti a restare

La stella dei Clippers ha deciso di estendere il proprio contratto fino al 2027: guadagnerà 152 milioni di dollari. E adesso anche George e Harden vogliono restare.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Doveva essere l’uomo mercato della prossima estate, il free agent più conteso e appetibile, e invece Kawhi Leonard si godrà le vacanze al sole della California (cioè a casa sua, o dove vorrà) senza assilli legati al nome della prossima franchigia pronta a farli posto. Perché un po’ a sorpresa i Los Angeles Clippers hanno annunciato l’accordo raggiunto per l’estensione di altri tre anni dell’attuale contratto in essere con la loro stella. Che al solito ha spiazzato tutti, tenendo fede a quella che è la mise di un personaggio al quale non piace stare troppo sotto i riflettori (e neanche ridere…): un semplice comunicato nella tarda serata californiana e tutti felici e contenti. Leonard, invero, anche un po’ più ricco in banca.

L’estensione al massimo salariale: 52 milioni a stagione

Saranno 152 i milioni di dollari garantiti da qui al 2027. Non è una cifra banale: Leonard guadagnerà il massimo previsto dal suo contratto (52 milioni a stagione) e la scelta implica la volontà dei Clippers di continuare a puntare su di lui, che al netto di tanti infortuni e problemi fisici rimane uno dei giocatori più dominanti del pianeta NBA.

Quest’anno peraltro Leonard sta trovando quella continuità che in passato spesso gli era mancata: ha disputato 33 delle 37 gare stagionali dei Clippers, tenendo 23.8 punti di media a partita, 6.1 rimbalzi e 3.4 assist, con una percentuale realizzativa del 51.6%. E non s’è fatto troppi problemi quando è dovuto restare sul parquet per 40 o più minuti, come capitato di recente nelle sfide contro Suns e Toronto (peraltro entrambe vinte). Insomma, tutta un’altra vita rispetto alle traballanti annate passate, quando il campo il buon Kawhi non è che l’avesse visto chissà quante volte.

La nuova versione da corsa dei Clippers

I Clippers stanno vivendo un periodo particolarmente positivo, coinciso peraltro con l’arrivo sulla costa di LA di James Harden. Da quando “The Beard” ha scelto di unirsi a Leonard e compagni, i numeri hanno cominciato a pagare dividendi: 16 vittorie e appena 3 sconfitte nelle 19 gare nelle quale i nuovi Fab4 hanno visto assieme il campo, con Paul George e Russell Westbrook che a loro volta sembrano aver tratto giovamento dal nuovo assetto.

Una metamorfosi tutt’altro che scontata, ma tale da aver consentito ai Clippers di risalire in fretta posizioni nella Western Conference (oggi sono quarti, ma a due sole gare piene di distanza dai Minnesota Timberwolves che guidano il plotone) e soprattutto credibilità agli occhi degli addetti ai lavori, che oggi li considerano più che mai una squadra da corsa.

Paul George è il prossimo: ora la firma è più vicina

Il rinnovo di Leonard è il primo tassello sul quale Steve Ballmer conta di costruire un castello ben più grande. Kawhi ha commentato i rumors sull’estensione lasciando intendere di aspettarsi che a stretto giro di posta anche i suoi compagni più illustri faranno altrettanto: “Sono convinto che la maggior parte di loro, se non tutti, torneranno qui anche nelle prossime stagioni, e questo è stato un bell’incentivo per mettere tutto nero su bianco”, ha commentato a margine del successo sui Raptors.

Il più vicino a rifirmare è probabilmente Paul George, che come Leonard ha una clausola che gli consentirebbe di uscire dall’attuale contratto e presentarsi sul mercato dei free agent a luglio, ma che con ogni probabilità non eserciterà l’opzione, accettando un nuovo accordo. “Il fatto che Kawhi abbia deciso di restare è una buona notizia e di sicuro potrà influire positivamente anche sulla mia situazione”, ha spiegato George, lasciando intendere di avere bene in mente cosa fare.

Harden, decisione a primavera. E anche Westbrook rimane

James Harden, al contrario, è in scadenza al 30 giugno e di conseguenza free agent lo diventerà comunque, se prima non troverà un’intesa per un nuovo accordo. Probabile che nel suo caso una decisione verrà presa a primavera inoltrata, vedendo anche come si svilupperà l’annata dei Clippers. Certo l’impatto avuto da Harden è stato notevole (anche stanotte doppia doppia da 14 punti e 11 assist) e Tyronn Lue per nulla al mondo vorrebbe privarsene. Ma la stagione è ancora lunga, e tante (troppe) variabili possono entrare in gioco.

Westbrook, invece, ha un altro anno di contratto, sebbene con player option (ma a cifre contenute: 8 milioni a stagione). Per quanto fatto sapere e per come sta interpretando il nuovo ruolo in uscita dalla panchina, difficilmente chiederà di uscire dall’accordo per testare il mercato. Insomma, il mosaico va componendosi, e se anche la buona sorte ci metterà una mano (senza far infortunare nessuno), allora forse nella metà “storicamente povera” di LA potrebbe venir fuori qualcosa di veramente grosso. E poi il prossimo anno si va a Inglewood nella nuova arena: chi non vorrebbe giocare da protagonista alla Intuit Dome?

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