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NBA, Knicks più forti della sfortuna: Brunson eroico, ma DiVincenzo è il vero valore aggiunto

New York è sempre più falcidiata dagli infortuni, ma continua a vincere: il trio Brunson-Hart-DiVicenzo ribalta Indiana e porta i Knicks avanti 2-0

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Qualcuno c’ha scherzato pure sopra: Tom Thibodeau non ama le rotazioni lunghe, e pertanto quella ridotta all’osso con la quale deve convivere New York gli va perfettamente a genio. Tanto che vedere i Knicks avanti 2-0 nella serie contro Indiana può apparire alla stregua di una sorpresa per molti (date le circostanze), ma non per Tom. Il coach che sta portando NY in una nuova dimensione, pronta a rinverdire i fasti di un passato lontano che nella grande mela comincia a farsi strada dopo troppe annate di delusioni.

Bruson più forte anche del dolore

La seconda vittoria sui Pacers (130-121) è la vittoria della resilienza. Perché già orfani di Randle, Bogdanovic e Robinson, i Knicks strada facendo perdono anche Anunoby (che preoccupa anche in previsione delle prossime gare) e per qualche lunghissimo e interminabile momento anche Brunson, che esce praticamente alla fine del primo quarto per far ritorno sul parquet soltanto dopo l’intervallo lungo.

Quei 12’ abbondanti lasciati per strada gli costano la favolosa strike che lo vedeva sopra i 40 punti da 5 gare consecutive, ma i 29 che manda a referto bastano e avanzano per consegnare a NY il secondo punto nella serie con Indiana. Che ritrova un Haliburton degno di tal nome (34 punti e 9 assist), ma che perdono nettamente la sfida a rimbalzo (44-34) e finiscono per concedere troppe secondo chance alla formazione di casa.

Le cui rotazioni, per forza di cose, sono ridotte all’osso: di fatto Thibodeau se la gioca in 7, perché il minuto scarso collezionato da Burks dice poco sull’andamento di una gara che si decide di fatto nel terzo periodo, quando i Pacers dilapidano un vantaggio in doppia cifra ben congegnato grazie ai punti provenienti dalla panchina (Toppin e McConnell ne segnano 30 in due).

DiVincenzo valore aggiunto: quanto servirebbe al Poz…

Il ritorno di Brunson scuote il MSG e di colpo anche i sodali di Villanova, cioè quei giocatori che NY ha pescato tutti dal bacino dell’ateneo NCAA più caro al pubblico newyorchese. DiVincenzo è sempre più leader: con 28 punti manda in tilt la difesa di Indiana, ribaltando l’inerzia della partita. Josh Hart al solito è stakanovista: resta sul parquet 48’ e ripaga della fiducia (incondizionata) segnando 19 punti e catturando 15 rimbalzi, con Hartenstein (altra pepita d’oro in mano a coach Thibs) che chiude con 14 punti e 12 rimbalzi.

Senza Anunoby i Knicks rischiano di farsi riprendere (Pacers di nuovo a -1), poi nel finale le triple di Big Ragù e i canestri in area di Brunson (seppur claudicante) rimettono le cose a posto. NY è una squadra da corsa: se gli infortuni non presenteranno un conto troppo salato, per i Pacers non sarà semplice rimettere la serie in piedi.

E intanto in Italia qualcuno osserva con attenzione le prestazioni di DiVincenzo: uno così farebbe comodo (e pure tanto) al Poz. Ma la burocrazia non è mai stata così nemica.

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