Se il buongiorno si vede dal mattino, l’estate che attende Gianmarco Pozzecco potrebbe rivelarsi molto più prodiga di risposte affermative che non di dinieghi. Un po’ come era stata quella passata, quando dopo mesi di corteggiamento a Paolo Banchero il commissario tecnico si ritrovò senza nulla in mano, per giunta anche beffato dalla sorte che accoppiò l’Italia a Team USA nei quarti di finale dell’ultimo mondiale (e Banchero, pur senza strafare, quel giorno non restò a guardare). Un anno dopo, il quadro sembra essere radicalmente cambiato. Perché l’Italia è tornata ad essere una nazionale apprezzata e pure corteggiata da tanti giocatori che vedono nella maglia azzurra un punto di arrivo importante, e non un ripiego. Come Donte DiVincenzo ha fatto sapere senza troppi giri di parole.
- Tempi maturi per la fumata bianca: "L'Italia sarebbe speciale"
- La miglior stagione di Donte: "Ai Knicks ho trovato tranquillità"
- Petrucci però ha altre idee: nel 2024 punterà su Eubanks
Tempi maturi per la fumata bianca: “L’Italia sarebbe speciale”
Il 27enne nativo di Newark, che deve il cognome al nonno paterno che emigrò negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, alla maglia della nazionale italiana pensa da sempre. Non aveva fatto mistero di voler puntare un giorno a giocare in azzurro già quando s’affacciò per la prima volta sul suolo NBA, scelto alla numero 17 dai Milwaukee Bucks nel Draft 2018. Per tanti motivi, però, quel matrimonio non s’è mai fatto, ma in futuro le cose potrebbero cambiare. E il giocatore, attualmente di stanza ai New York Knicks, ha fatto capire che i tempi sarebbero ormai maturi.
“Il mio agente sta parlando con la FIP, perché comunque ci sono diverse cose da affrontare a livello burocratico. Anche mio padre si è mosso per cercare un modo per velocizzare le cose. In questo momento sono concentrato su quel che devo fare con i Knicks, visto che ci stiamo avvicinando alla fase calda della stagione (cioè ai play-off), ma un occhio all’Italia lo butto sempre e non vedo l’ora di poter avere l’opportunità di indossare quella maglia, che per buona parte della mia famiglia rappresenta davvero tanto. E anche per me sarebbe qualcosa di veramente speciale”.
La miglior stagione di Donte: “Ai Knicks ho trovato tranquillità”
DiVincenzo quest’anno sta viaggiando a 14 punti di media a partita, cui aggiunge 3.4 rimbalzi e 2.4 assist a partita. Non aveva mai avuto stats così piene, il che testimonia anche la fiducia che l’ambiente newyorchese ha riservato sull’ex giocatore di Bucks, Kings e Warriors. “Mi trovo benissimo a NY e penso che stiamo facendo davvero una gran bella stagione. Però proprio in virtù della tranquillità che ho trovato nei Knicks (col quale è legato contrattualmente fino al 2027) mi sento pronto e disponibile anche ad aprirmi al mondo FIBA.
Penso che a 27 anni sia giunta l’ora di confrontarmi con una realtà che sia differente da quella che ho trovato in tutti questi anni in NBA. L’auspicio è che questa opportunità possa arrivare il prima possibile, magari già nell’estate alle porte”. Quando l’Italia dal 2 al 7 luglio si ritroverà ad affrontare il preolimpico a Porto Rico, unica via d’accesso ai giochi olimpici di Parigi.
“Mi piacerebbe poter essere già disponibile per gli appuntamenti che attendono la nazionale italiana, ma capisco che potremmo essere un po’ stretti con le tempistiche burocratiche, e allora dico che la mia disponibilità sarà nel medio e lungo periodo. Non mi interessa fare un’estate in nazionale e poi salutare tutti, vorrei che diventasse un’abitudine consolidata nel tempo, ritenendola un’opportunità importante per la mia carriera”.
Petrucci però ha altre idee: nel 2024 punterà su Eubanks
Di un possibile inserimento di DiVincenzo nel roster della nazionale italiana si è parlato per la prima volta nel 2018, quando con 31 punti in uscita dalla panchina trascinò Villanova al titolo NCAA nella finale contro i Michigan Wolverines. Poi però ogni anno c’è stato qualche impedimento che ha precluso la fumata bianca: “Il Covid ha rallentato tutto, e quando nel 2022 riparlai con la federazione ci si mise di mezzo l’infortunio con annessa operazione alla caviglia.
Ma con Nico Mannion ho parlato spesso dell’Italia e dell’eventualità di venire a giocare in azzurro. Quando ero al college non pensavo di poter trovare posto in NBA, pertanto già all’epoca mi immaginavo che sarei potuto andare a giocare in Europa, e questa cosa ha sempre mosso in me il desiderio di conoscere meglio l’Italia. Ora mi sento pronto e vorrei davvero avere questa possibilità di giocare per la nazionale”.
Un’opzione però che, salvo sorprese, non sarà possibile esaudire nel 2024, ma che potrà essere ripresa in esame a partire dal 2025. Con il presidente Petrucci (in scadenza di mandato) che continua sottotraccia a lavorare forte per Drew Eubanks, centro dei Phoenix Suns, con il quale invece le pratiche sarebbero molto più in stato di avanzamento. E vista la penuria di lunghi in nazionale, la scelta appare piuttosto sensata.