Danilo Gallinari avrà finalmente l’opportunità di giocarsi una corsa all’anello NBA. E questa chance gliel’hanno offerta i Milwaukee Bucks, che come anticipato nel tardo pomeriggio italiano nientemeno che da Patrick Beverley (giocatore dei Bucks) hanno vinto la volata per accaparrarsi uno dei free agent più ambiti sulla piazza, reduce dal buyout ricevuto dai Detroit Pistons a poche ore dalla fine della trade deadline. Per Gallinari, 36 anni da compiere il prossimo 8 agosto, arriva l’occasione inseguita da una vita, e che l’infortunio al ginocchio rimediato ad agosto 2022 in nazionale gli aveva precluso quando era appena sbarcato ai Boston Celtics.
- Bucks preferiti a Cavs, Clippers e Bulls
- La presenza di Doc Rivers è la chiave di volta
- Gallo, il menù del futuro: corsa al titolo e preolimpico
- L'ultimo ballo in NBA, poi il ritorno nostalgico all'Olimpia
Bucks preferiti a Cavs, Clippers e Bulls
Milwaukee ha vinto il titolo nel 2021 e nelle ultime due annate è uscita prima nelle semifinali di conference contro i Celtics (in coda a una memorabile serie, andata a gara 7) e poi al primo turno contro i Miami Heat. In entrambi i casi, a eliminarla sono state le squadre che poi hanno vinto la Eastern Conference, seppur poi uscite battute nelle Finals rispettivamente contro Warriors e Nuggets.
Attualmente i Bucks sono terzi a Est, proprio dietro agli inarrivabili Celtics e ai sorprendenti Cleveland Cavaliers, altra squadra che aveva messo gli occhi sul Gallo al pari di Los Angeles Clippers e Chicago Bulls. Danilo però ha ritenuto che la destinazione giusta fosse quella del Wisconsin: avrà l’opportunità di dividere il parquet con Giannis Antetokounmpo e Damian Lillard, ma soprattutto avrà minuti e opportunità in uscita dalla panchina che per un veterano della sua qualità ed esperienza sono davvero oro colato, pensando anche alle ambizioni della franchigia.
La presenza di Doc Rivers è la chiave di volta
I Bucks, invero, non stanno vivendo una delle stagioni più felici della loro storia. Da poche settimane è arrivato in panchina Doc Rivers, sostituto di Adrian Griffin, sollevato dall’incarico quando la squadra era seconda a Est (30 vittorie e 13 sconfitte: oggi è 35-20, con Rivers che in 9 partite ha ottenuto 3 vittorie e 6 ko.).
Gallinari potrà portare un po’ di vitalità nella seconda unit, probabilmente impiegato da cinque (quindi da centro) al posto di Giannis, oppure da 4 come ala forte in un quintetto un po’ più alto, nel quale condividere minuti anche con il greco. E certamente sulla sua decisione, oltre alle garanzie di impiego, ha influito proprio la presenza di Doc, che lo ha già avuto in squadra nei Clippers nella stagione 2018-19, quando il Gallo era un titolare inamovibile e viaggiava quasi a 20 punti a serata.
La fiducia del tecnico è stata la molla che ha convinto il figlio di Vittorio ad accettare di seguirlo per provare a dare l’assalto a quell’anello sin qui mai realmente accarezzato: nelle 6 avventure play-off disputate in carriera, solo nel 2021 ad Atlanta c’è stato modo di fare un po’ di strada, battuti proprio dai Bucks in 6 gare nella finale di conference.
Gallo, il menù del futuro: corsa al titolo e preolimpico
I prossimi mesi saranno cruciali anche per l’altro grande obiettivo inseguito da Gallinari, che non ha mai nascosto di nutrire qualche speranza di poter far parte della spedizione azzurra che a Porto Rico proverà a staccare il pass per Parigi 2024 (il preolimpico andrà in scena da 2 al 7 luglio: i padroni di casa e la Lituania saranno i principali antagonisti dell’Italia di Pozzecco).
Fare bene a Milwaukee potrebbe aiutarlo a coronare l’ultimo grande desiderio, quello cioè di vestire ancora una volta la maglia della nazionale in una competizione internazionale, per giunta nei giochi di Parigi che a 36 anni rappresenterebbero davvero l’ultimo ballo. Il Poz ci butterà un occhio, ma il Gallo prima ancora che al preolimpico vorrà provare a spingersi oltre ed emulare quanto fatto dieci anni fa da Marco Belinelli, unico giocatore italiano capace di conquistare un anello NBA con la maglia dei San Antonio Spurs.
L’ultimo ballo in NBA, poi il ritorno nostalgico all’Olimpia
Di sicuro, dopo 16 stagioni nelle quali ha vestito le maglie di New York Knicks, Denver Nuggets, LA Clippers, Atlanta Hawks, Boston Celtics (senza mai scendere in campo), Washington Wizards e Detroit Pistons, Milwaukee rappresenta la grande occasione per regalarsi un sogno. E per il momento allontana l’ipotesi di un ritorno nostalgico all’Olimpia Milano, la squadra dove è cresciuto, che prima o poi (salvo sorprese) tornerà ad abbracciarlo e ammirarlo al Forum. Ma prima c’è da giocare una chance che, pensando alla sfortuna avuta in passato, appare più che meritata.