Per Cesare Prandelli è stato un ritorno a casa, quello alla sua Fiorentina. D’altronde con Novella Benini, sua compagna dopo la scomparsa dolorosa della moglie Manuela, vive nella campagna toscana ad appena 15 minuti da Ponte Vecchio e lì si dedica alle cose riscoperte con lo stop. La natura, la casa, la famiglia. Novella Benini, di nobili origini, non si è mai lasciata sedurre troppo dalla notorietà e ha mantenuto uno stile sobrio e discreto imposto e condiviso con l’allenatore, come già durante l’epoca in cui Prandelli era ct della Nazionale. Era considerata il portafortuna degli azzurri, ma di lei si sapeva poco. Il minimo indispensabile.
Quello che sappiamo di Novella Benini
Classe 1971, un figlio avuto da un precedente rapporto e una vita non proprio al centro dell’attenzione, ordinata sulle esigenze del bambino, oggi cresciuto. Una qualche notorietà l’ha conquistata forse prima, quando venne individuata al fianco dell’imprenditore Chicco Testa.
Con Prandelli, lei toscana e legata alla sua terra e alla storia di appartenenza della sua famiglia, continuerà a trascorrere le sue giornate lì dove l’hanno passate più di recente, quando sfumata l’occasione Nazionale e affrontate altre prove all’estero e poi al Genoa, Cesare ha deciso di sedersi su quella della sua Viola.
E di lasciare (si fa per dire) la guida della loro azienda agricola a Novella, amante della natura, salutista quanto basta per creare i presupposti giusti per quanto riguarda anche le attività della loro comune impresa agricola.
L’azienda agricola di famiglia
Il loro è un legame ormai decennale, segnato anche da velati gossip che non hanno scalfito la loro unione, però. Rarissimi, infatti, se non inesistenti i commenti anche a notizie in evidenza sia da parte di Prandelli sia da parte di Novella, che insieme hanno fatto della discrezione la loro cifra.
E ciò nonostante la notorietà di lui, che non ha mai allontanato il pubblico, né ha mai cercato di evitare il contatto con i tifosi assumendosi anche l’onere e l’onore di affrontare temi ancora oggi all’interno dello spogliatoio, come l’omosessualità e il coming out. Impegno civile, altrimenti dicasi. Nulla di diverso, poi, dal senso della sua lettera di addio alla Fiorentina.
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