Non sembra voler abbandonare la Turchia quell’aura di negatività generata dalle pessime prestazioni offerte ad Euro 2020, concluso in malo modo e con tre sconfitte in altrettante partite: ora si complica anche la corsa verso la qualificazione a Qatar 2022, nonostante lo sprint iniziale che non ha però avuto un degno seguito.
La fotografia del momentaccio turco è tutta nel terrificante primo tempo disputato alla ‘Johan Cruijff Arena’ di Amsterdam contro l’Olanda di Van Gaal: gli ‘Orange’ hanno banchettato sulla carcassa di Calhanoglu e compagni, assenti e impotenti dinnanzi alla superiorità tecnica degli avversari.
A rendere tutto più drammatico vi è anche la prova nettamente insufficiente di Caglar Söyüncü, peraltro uno degli uomini più in vista della rosa allenata da Şenol Güneş: la sua partita è durata appena 44 minuti, lasso di tempo comunque sufficiente per determinare un disastro in piena regola.
Oltre a più di qualche pecca di reparto, nel curriculum odierno di Söyüncü bisogna annotare due episodi certamente significativi, purtroppo per lui in negativo: al 36′ si è reso protagonista di un intervento in ritardo sullo scatenato Klaassen in area, quanto basta per convincere Orsato a concedere il rigore all’Olanda (poi realizzato da Depay per il momentaneo 3-0).
Il difensore di proprietà del Leicester è stato ammonito nella circostanza, replicata otto minuti più tardi per un’altra entrata ingenua: stavolta ai danni di Depay, fermato in velocità a molti metri di distanza dalla porta di Çakır.
Söyüncü ha accettato il nefasto verdetto disciplinare, dirigendosi verso gli spogliatoi a testa bassa e consapevole di non poter aiutare i suoi compagni l’8 ottobre, in occasione del match interno contro la Norvegia che potrebbe anche rivelarsi decisivo in ottica qualificazione. Una batosta doppia e difficile da mandare giù.