L’Olimpia Milano ha scelto il modo più avventuroso per tornare tra le prime quattro d’Europa dopo 29 anni di attesa.
Una splendida prova di squadra in gara 5 contro il Bayern di Andrea Trinchieri, che stava però per essere vanificata dal black out totale dell’ultimo minuto.
Nell’analisi del post-match Ettore Messina è partito proprio da qui: “Abbiamo giocato una grande partita per 39 minuti, poi nell’ultimo minuto abbiamo fatto tutto quello che non dovevamo. Quel minuto ha simboleggiato il significato del concetto di aver paura di vincere. Ma ripeto è stato solo un minuto contro un Bayern che ha avuto una grande stagione, ha fisico, carattere e tiratori”.
Il coach siciliano guarda poi già avanti dopo quello che sarà inevitabilmente un punto di partenza: “Per noi è un grande risultato, è bello per la società, il Sig. Armani, la sua famiglia, il Sig. Dell’Orco. Ma la cosa più importante, ancora più che giocare le Final Four, è ritornare il prossimo anno a disputare i playoff. Questo deve essere il nostro obiettivo fisso”.
Messina ha poi rivelato quale è stata la partita chiave della stagione europea: “Il momento in cui ho capito che potevamo farcela è stato a Mosca: quella vittoria ha detto che potevamo davvero giocarcela con tutti, anche se poi abbiamo scoperto che per giocare la post-season sarebbe servito vincere ancora”.
Poche parole sui singoli: “Shields è in crescita, merito degli assistenti che lavorano con lui, ma credo che giocare accanto a elementi come Rodriguez, Delaney, Hines, Datome lo abbia aiutato tanto a migliorare”.
“Per me sarà la quarta Final Four con la quarta squadra diversa – ha concluso – Ma qui il merito è di un gruppo che sta bene insieme. Il Barcellona ci ha battuto due volte. La seconda, a Milano, nettamente. Vogliamo goderci questa esperienza”.