Gigi Datome, pilastro dell’A|X Armani Exchange Milano, commenta sul “Corriere dello Sport” il suo secondo successo consecutivo nella Frecciarossa Final Eight ammettendo che questa coppa Italia è stata anche più bella della precedente: “Perché vincere davanti al pubblico è tutta un’altra cosa. L’anno scorso a porte chiuse è mancata la atmosfera. Dalle semifinali in poi, con le capienze al 60% si è sentita la differenza. Favorevoli o contrari che siano gli spettatori, mi piace averli sugli spalti.”
Il significato della parola vittoria è importante: lo sa bene coach Messina che di coppe Italia ne ha vinte nove, ecco invece cosa pensa della vittoria anche il faro di Milano. “Quando fai parte di una big come l’Armani, la notizia è se non vinci. Ma onestamente, essendo stato su entrambi i fronti, preferisco essere in una squadra forte e obbligata a vincere. E non bisogna mai perdere il gusto della conquista o mai dare per scontato un trofeo”.
A proposito di coach Messina: una sfida per Datome essere allenato da lui. “Raramente Ettore è rilassato, la stagione è lunga e a volte il suo modo non ti piace, ma quando firmi in una squadra allenata da lui sai che ti spingerà a raggiungere la perfezione e quindi a competere per i titoli. Che poi è la cosa che volevo. Lui è il capo. Punto”.