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Surf

Caratteristiche, regole e tutti i risultati del surf a Tokyo 2020. Le medaglie di tutte le specialità femminili e maschili

Il surf è pronto a sfidare per la prima volta le onde delle Olimpiadi. A Tokyo, i campioni e le
campionesse della tavola si daranno battaglia presso la spiaggia di Tsurigasaki, nella prefettura di
Chiba: Il 25 e 26 luglio nelle batterie, il 27 nei quarti e nelle semifinali e il 28 nell’ultimo atto che
decreterà il podio finale.

Azzurri in gara nel surf

L’Italia partecipa con il surfista Leonardo Fioravanti.

Qualche pillola sul surf

A seconda del tipo di tavola utilizzata, le gare di surf si dividono in
  • longboard
  • shortboard
Ai Giochi di Tokyo le competizioni saranno esclusivamente di shortboard.

Come è fatto un surf

La shortboard è una tavola di lunghezza di circa 1,80 m (6 piedi). Ha una prua molto appuntita che facilita le manovre. La parte posteriore della tavola è tonda o squadrata. Rispetto alle tavole più lunghe, le longboard, hanno minore galleggiabilità per cui sono più difficili da utilizzare e richiedono onde più grandi.
Nella gara olimpica, ogni gara vede impegnati 5 o 6 concorrenti e ha una durata di 30 minuti, che possono variare a seconda delle condizioni meteo. In questo lasso di tempo, ogni atleta può surfare un massimo di 25 onde: i due migliori risultati saranno presi in considerazione per determinare il punteggio.
Le onde non sono tutte uguali per cui i 5 giudici devono assegnare dei punti in base a:
  • grado di difficoltà,
  • manovre innovative e progressive,
  • combinazioni di manovre,
  • varietà di manovre,
  • velocità,
  • potenza
  • fluidità.

Come si svolge la gara di surf

le manovre non hanno un punteggio predefinito, per cui il voto dipende dalla surfata nel suo complesso;
può accadere che più atleti vogliano surfare la stessa onda. In questo caso, esiste un sistema di priorità: ad esempio, l’atleta che si trova più vicino al peak, cioè il punto di rottura dell’onda, ha la priorità.

Storia

I primi cenni storici sono contenuti nel diario dello scopritore della Hawaii nel 1778, che descrive i
polinesiani intenti a giocare con le onde su una tavola di legno nel tentativo di non cadere in acqua.
Un grande contributo alla diffusione del surf l’ha dato l’hawaiano Duke Kahanamoku, campione di nuoto e medaglia olimpica, nel corso dei suoi viaggi negli Usa e in Australia. Negli anni ’60 e ’70 il surf è spopolato prima in America e poi nel resto del mondo.

Tipi di surf

Le tavole da surf hanno misure che variano non solo in base all’altezza e al peso dell’atleta, ma
anche in base allo stile ed alla dimensione dell’onda. Esistono invece due modi per prendere l’onda:
In quello classico, il surfista nuota sdraiato con il ventre sulla tavola, oppure l’altra consiste nel farsi
trainare da una moto d’acqua. I tipi di surf:
Windsurf, si utilizzano vele leggere e tavole piccole e maneggevoli.
Bodyboard, una tavola piccola e flessibile con sotto un materiale scivoloso, lunga circa un metro.
Skimboard, è una piccola tavola di legno o di materiale simile alle normali tavole da surf,
appuntita e piatta.
Bodysurfing, si cavalcano le onde con il proprio corpo oppure con un paio di pinne di superficie.
Onde artificiali, queste vengono formate sfruttando delle rampe simili a quelle utilizzate nello
skateboard e sparando acqua verso di esse in modo da formare una corrente fissa che risale le rampe
stesse.
Surf fluviale, consiste nel cavalcare un’onda del fiume. La più lunga del mondo è la Pororoca, nel Rio delle Amazzoni, che può durare anche 5 giorni e si forma un paio di volte l’anno. E’ causata
dall’attrazione della Luna esercitata sull’Oceano Atlantico, che si riversa letteralmente dentro il
fiume. Il record assoluto registrato appartiene al brasiliano Picuruta Salazar, che ha cavalcato l’onda per 37 minuti.
SUP, si pratica su grandi tavole mosse con l’ausilio di una particolare pagaia, stando in posizione
eretta.
Onde giganti, specialità solo per i professionisti. Si utilizza una tavola detta gun, dalla forma
molto affusolata, con lunghezza che può arrivare fino a 12 piedi. Le onde giganti arrivano fino ai 20
metri e in alcune occasioni qualche surfista ha perso la vita.

Competizione

La gara è suddivisa in round, ogni round dura circa 15-20 minuti. Per il punteggio vengono
considerati diversi fattori, come l’altezza dell’onda, il numero di tricks effettuati nonché la difficoltà
e la qualità di esecuzione degli stessi. Il voto arriva fino a 10. Anche nel surf ci sono delle regole,
chi non le rispetta può perdere punti o anche essere squalificato o multato.
Precedenza: Il surfista che si trova nella posizione più vicina al punto in cui l’onda frange, ha la
precedenza su tutti gli altri che si trovano nella direzione in cui si sviluppa l’onda. E’ la regola più
infranta, spesso inconsciamente.
Risalire la formazione: Gli atleti che risalgono verso la formazione non devono in alcun modo
ostacolare i surfisti impegnati in un’onda.
Il World Surf League Championship Tour è il principale torneo di questo sport. Vengono disputati contest in tutto il mondo ogni anno, in cui l’atleta che avrà ottenuto il maggior numero di vittorie o i migliori piazzamenti durante le competizioni sarà proclamato vincitore.

In Italia

Il surf in Italia si sviluppa negli anni ’80. E’ molto praticato in Sardegna ma anche nel Lazio, in
Toscana e in Sicilia. Attualmente il campionato italiano si divide nelle seguenti categorie:
Shortboard (2 o 3 tappe nei campionati regionali più 3 tappe nazionali)
Longboard (idem)
SUP (due tipi di gare, wave, dove si surfa, e race, dove si gareggia pagaiando)
Bodyboard
Skimboard

Surf Fonte: IPA
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FAQ

Che cos'è il peak?

Il punto di rottura dell'onda

Quanto dura una gara di surf?

Ogni manche dura 30 minuti e l'atleta puo' surfare al massimo 25 onde

Quanto è lunga la tavola di surf olimpico?

1,80 metri

L'Italia ha un atleta nel surf?

Sì, l'Italia partecipa con il surfista Leonardo Fioravanti.

Medaglie assegnate Olimpiadi Tokyo 2020

Maschile
Femminile
Uomini
Italo Ferreira
Kanoa Igarashi
Owen Wright
Donne
Carissa Moore
Bianca Buitendag
Amuro Tsuzuki
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