La grande bellezza di memoria sorrentiniana sta in questo abbraccio, così struggente, malinconico e esplosivo di Federica Cesarini e Valentina Rodini alla fine di una competizione straordinaria, quasi insperata che ha goduto della convinzione di questi due ragazze e del loro allenatore. Hanno conquistato un oro che sembrava non arrivare mai e hanno rilanciato, con una risonanza che solo l’Olimpiade riesce ad ottenere a livello mediatico, l’attenzione sul canottaggio, sport di fatica e di sofferenza che ha goduto di clamore solo durante l’epoca dei fratelli Abbagnale.
L’oro delle ragazze, le emozioni a caldo: “In pace”
Il loro è un oro storico, ed è corretto rammentarlo, il primo del canottaggio italiano femminile all’Olimpiade, ventun anni dopo il trionfo del quattro di coppia a Sydney 2000. “Sapevo che sarebbe stata durissima – ha detto Valentina -, ma Federica è stata bravissima a gestire la gara”. “Adesso posso dire di essere in pace – l’opinione a caldo riportata dal Corriere da Federica -, questa medaglia arriva come una liberazione”.
Il racconto della gara: Federica Cesarini e Valentina Rodini
L’oro lo hanno strappato così, partendo terze ai 1500 metri: Valentina e Federica sembravano fuori dal podio quando la Romania si è ripresentata, ma è il rush finale delle ragazze italiane centrare un obiettivo che sembrava quasi inarrivabile: la seconda medaglia azzurra di giornata del canottaggio dopo il bronzo di Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta nel doppio pesi leggeri maschile. Il secondo oro per l’Italia, dall’inizio dei Giochi di Tokyo.
Questi i fatti, la cronaca che premia due ragazzini che hanno abbracciato una causa e si sentono in pace con loro stesse, adesso. Hanno toccato il punto più alto del loro percorso agonistico, quello che un atleta sogna quando intraprende questa via e si fa strada la consapevolezza che, e non solo per il canottaggio, spesso e volentieri i riflettori si accendono principalmente se non solo durante le Olimpiadi.
Chi sono Federica Cesarini e Valentina Rodini
Valentina e Federica, leggendo i loro curricula e quanto riportato dalla testate locali che le seguono da tempo, sono piccole donne degli anni Duemila. Valentina ha 26 anni, è di Cremona, ha staccato il pass per Tokyo insieme a Federica vincendo la finale B agli ultimi Mondiali, è laureata in marketing e aveva già partecipato ai Giochi di Rio ma con un’altra compagna. La sua compagna di medaglia, Federica, si appresta a compiere 25 anni il 2 agosto, è alla prima esperienza olimpica; originaria di Cittiglio, paese lombardo di circa 3000 abitanti nelle vicinanze del Lago Maggiore, si è laureata in Scienze Politiche con una tesi sui Giochi Olimpici. Una nemesi, la sua.
Chiuse in una bolla nella bolla, dopo la positività di Bruno Rosetti (risultato positivo a un’ora dalla gara) queste due ragazzine che fanno 50 anni in due hanno affrontato una situazione oggettivamente complicata, che ha costretto i tecnici a rivedere gli equipaggi e non ha portato serenità all’ambiente, e sono state premiate, riportando il canottaggio femminile dove non è mai arrivato.
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