La tonsillite è alle spalle, Parigi pure. E l’aereo che ha portato Jannik Sinner a Montreal nella stiva aveva una valigia piuttosto grande: prima fermata in Canada, poi Cincinnati, quindi Flushing Meadows. Tornei chiave per difendere la prima posizione nel ranking, ma soprattutto per provare a rilanciare la propria candidatura in vista dell’ultimo torneo slam della stagione, che se si chiudesse come il primo in Australia sarebbe decisamente un bijou. Sinner però a Montreal vuol soprattutto chiudere un cerchio: quello che gli ha impedito di essere competitivo sull’erba di Wimbledon (dopo aver vinto ad Halle), quello che non gli ha permesso di prendere la via di Parigi e indossare la maglia della nazionale olimpica. In Nord America sarà caccia al riscatto.
In campo con Cahill: “Non vedevo l’ora”
Un post sui social è bastato per scacciare via ansie e paure e riportare tutti i pianeti allineati. Jannik ha voluto subito esorcizzare la lontananza dal campo: è andato ad allenarsi sotto lo sguardo attento di Darren Cahill, che l’ha voluto testare dopo un paio di settimane nelle quali non c’è stato modo di allenarsi bene. “Sono contento di essere tornato finalmente in campo e non vedo l’ora di ripartire da qui”, ha commentato Sinner. Nessun accenno alle Olimpiadi e alla sua defezione.
Che ha postato pure due foto: maglietta bianca, cappellino azzurro, concentrazione massima. Insomma, un ritorno alle care vecchie abitudini, auspicando che quello canadese possa rappresentare anche il momento propizio per ritrovare un po’ di continuità e mettersi alle spalle un periodo non troppo fortunato in fatto di risultati e prestazioni.
Montreal occasione ghiotta: i rivali sono… a Parigi
Smaltita la delusione per la mancata partecipazione al torneo olimpico, Sinner da Montreal vuol ripartire a marce ingranate. Anche perché da agosto comincerà un tour de force importante per tenere a freno il ritorno dei rivali di sempre (Djokovic e Alcaraz) in ottica ranking: i due non saranno al via nel Masters 1000 canadese, avendo entrambi ancora un po’ di strada da fare a Parigi (Nole è ai quarti di finale del torneo in singolare, Carlitos per ora agli ottavi ma gioca anche in doppio con Nadal), e dunque Jannik potrebbe approfittarne per non perdere terreno e anzi prolungare il proprio regno alla numero uno.
Anche se l’obiettivo dichiarato in questa prima trance di lavoro nordamericano fa rima con US Open: è quello il torneo sul quale Sinner ha puntato il mirino in vista della seconda parte dell’estate. Poi cominceranno i tornei in Asia (Jannik difende il titolo a Pechino) prima del ritorno sul cemento indoor europeo, con Vienna, Parigi-Bercy e le Nitto ATP Finals di Torino pronte ad accogliere l’altoatesino, che inseguirà anche il sogno di concedere il bis in Davis Cup (chissà se a settembre sarà a Bologna o se, come avvenuto lo scorso anno, darà appuntamento a tutti a Malaga).