Tokyo 2020 è l’Olimpiade delle prime volte per l’Italia. In particolare per le donne. Dopo la prima, storica medaglia del pugilato femminile portata da Irma Testa, sicura almeno del bronzo nella categoria fino ai 57 kg, arriva dal canottaggio l’attesissimo secondo oro della spedizione azzurra in Giappone, che sblocca il medagliere del metallo più prezioso fermo dalla vittoria ottenuta nel primo giorno di gara Vito Dell’Aquila nel taekwondo categoria 58 kg.
A conquistarla, a sorpresa, è il doppio pesi leggeri composto da Federica Cesarini e Valentina Rodini che grazie a un memorabile e palpitante sprint finale la spuntano sulla Francia, battuta di 24 centesimi. Terzo posto per l’Olanda a 27.
Le due lombarde (varesina Cesarini, cremonese Rodini) sono andate oltre le aspettative, nonostante un infortunio subito da Rodini poco prima dei Giochi avesse rischiato di ridurre le ambizioni della coppia azzurra, atteso alla conferma più importante dopo i tanti risultati di prestigio ottenuti a livello continentale.
I favori del pronostico erano per altre coppie, in particolare per la stessa Olanda oltre che alla solita Gran Bretagna, finita invece fuori dal podio insieme alla Romania.
Le medaglie se le sono giocate cinque imbarcazioni, ma l’Italia ha subito fatto capire di poter puntare molto in alto. Azzurre però terze ai 15000 metri, dietro Olanda e Francia, ma quando anche il podio sembra in discussione a causa del recupero della Romania, ecco il prodigioso recupero di Federica e Valentina, che conquistano un eccezionale primo posto.
Le prime parole di Federica dopo il trionfo sono quelle di una donna comprensibilmente stravolta dall’emozione: “Non ci ho capito niente, non sapevo neanche come ero arrivata. È stata una liberazione, ora posso dire di essere in pace. L’obiettivo era arrivare in finale, le donne hanno sempre fatto un po’ fatica alle Olimpiadi. Invece abbiamo portato a casa questa medaglia bellissima“.
Più controllata la gioia di Valentina Rodini: “Negli ultimi 5 colpi ci siamo rese conto che eravamo noi. Siamo state bravissime, un’ottima gestione di gara“.
E poco prima a consegnare la seconda medaglia italiana nel canottaggio dopo il bronzo di mercoledì del quattro senza era stato il doppio pesi leggeri uomini, composto da Pietro Ruta e da Stefano Oppo, terzi dietro Irlanda e Germania.
Qui niente rimonta, bensì una gara dall’andamento regolare, con l’Italia sempre in zona podio e che anzi nella prima parte di gara sembravano in grado di insidiare la Germania, rivelatasi però ben presto troppo forte.
Niente da fare per il tentativo di recupero della Repubblica Ceca e il doppio pesi leggeri uomini italiano torna così sul podio 21 anni dopo l’argento di Pettinari e Luini a Sydney 2000.