Durante il Giro d’Italia 2023, il ciclista Oscar Rodriguez è stato il protagonista di una rovinosa caduta. “In un tratto in discesa nel corso dell’undicesima tappa (la Camaiore-Tortona) il ciclista spagnolo è scivolato a terra, è andato a sbattere contro un palo stradale e poi contro il muro di una casa casa” riporta OA Sport. Dopo il brutto incidente il 28enne iberico è rimasto ricoverato presso l’ospedale di Tortona per una dozzina di giorni.
Il protagonista della caduta, in un’intervista concessa al Diario de Navarra, ha raccontato: “Stavamo lavorando in testa al gruppo per riprendere la fuga. Non stavo bene, perché avevo appena avuto un virus gastrico, ma toccava comunque a me tirare. Poco prima c’era stata la caduta degli Ineos (quella che è costata il ritiro a Tao Geoghegan Hart, n.d.r.), quindi c’era stato un rallentamento e a quel punto dovevamo riprendere velocità. Ricordo che mi si è avvicinato Jonathan Milan, rimproverandomi per non so cosa, due volte. La seconda volta, mentre Milan mi parlava, Otto Vergaerde mi è passato troppo vicino, all’esterno. Non ho potuto evitarlo e con la mia ruota anteriore ho toccato la sua posteriore. Era una curva facile, si poteva fare a 80 all’ora senza frenare. In quel momento si sono rotti tutti i raggi della mia ruota e non mi era più possibile controllare la bici. Sarebbe stato meglio cadere direttamente sull’asfalto, invece sono rimasto in sella. Vedevo quella avvicinarsi sempre di più e non potevo fermarmi. Il cartello stradale, invece, non l’avevo visto. Ma non potevo fermarmi: la ruota davanti era distrutta e la bici a quella velocità non si ferma usando solo il freno posteriore“.
Oscar Rodriguez ha aggiunto: “Mi hanno detto che bisognava vedere come evolveva la situazione e che c’era il rischio che avrebbero dovuto asportarlo. Fortunatamente le cose sono andate per il meglio. Sono rimasto in ospedale 12 giorni, ma progressivamente mi sentivo meglio, tanto che ho chiesto di essere dimesso un giorno prima di quanto previsto. In quei momenti pensavo a come sarebbe stata la vita senza un rene. Il medico della Movistar aveva anche iniziato a prospettarmi la possibilità di continuare a correre. In ogni caso, sono stato molto fortunato. Se avessi preso il colpo giusto qualche centimetro più in alto e mi si fosse forato un polmone…“.