Palio dell’Assunta a Siena con un liet motiv: tutti contro Tittia, o quasi, del resto uno che vince ininterrottamente da cinque palii di fila non può che essere il rivale numero uno da battere: ci proveranno anche stasera le 9 contrade rivali della Giraffa, che avendo ricevuto in sorte il cavallo Abbasentesa ha convinto il dominatore delle ultime carriere a scegliere il giubbetto biancorosso.
Perché il piano di Giovanni Atzeni è fin troppo chiaro: punta a ottenere il sesto successo di fila, l’11esimo di una carriera che a cavallo della pandemia ha svoltato definitivamente, rendendolo il vero dominatore di piazza del campo.
E al netto delle critiche ricevute nelle ultime settimane (il fantino italo-tedesco viene accusato di “manovrare” sia la tratta che le monte, potendo disporre di alleanze e notevole influenza sui capitani) Tittia si conferma l’oggetto del desiderio di ogni contrada: la Giraffa (che non ha rivali in piazza) non se l’è fatto sfuggire, sognando deliberatamente di ripetere quanto fatto il 2 luglio 2019, quando proprio con Atzeni (su Tale e Quale) la contrada vinse l’ultimo palio.
Il principale antagonista
Il palio in onore dell’Assunta si presenta incerto, ma sostanzialmente chiuso a quattro nomi forti.
Non c’è il “bombolo”, cioè il cavallo che spicca su tutta la concorrenza, come avvenuto con Violenta da Clodia lo scorso luglio (facile è scontata vittoria di Tittia con la Selva), e questo dovrebbe garantire un minimo di incertezza e imprevedibilità.
Esclusa proprio Violenta, così come Tale e quale è Remorex, assieme ad Abbasantesa da segnalare ci sono Zio Frac, Viso d’Angelo e Anda e Bola. Quest’ultimo è datato abbinato alla Pantera, che l’ha affidato a Jonatan Bartoletti, detto Scompiglio: sulla carta è il fantino pistoiese il grande rivale di Tittia, e il fatto che abbia scelto un cavallo già montato a luglio con la Chiocciola (ma in quel caso venne estratto di rincorsa, e la cosa impose un palio in difesa) certifica l’ottimo feeling del binomio.
Aquila, quanta attesa
L’Aquila, che è la “nonna” in piazza (cioè la contrada che non vince da più tempo: ultimo successo datato 1992) sulla carta con Viso d’Angelo le sue carte da giocare le avrebbe: Valter Pusceddu, detto Bighino, è un fantino che sa come interpretare la carriera, se sulla difensiva o con un atteggiamento propositivo, all’attacco, e in base anche a quelli che sarà l’ordine d’ingresso al canape potrebbe materializzarsi tanto l’uno, quanto l’altro caso, tenuto conto che la presenza in piazza della rivale, cioè la Pantera, non lascia dormire sonno troppo tranquilli.
Zio Frac, abbinato all’Oca, è l’unico cavallo dei 10 ad aver vinto un palio, sebbene fosse quello corso con soli 6 contrade nel luglio del 2022: la suggestione di poter ingaggiare di nuovo Tittia è svanita in fretta, ma Carlo Sanna detto Brigante rappresenta una scelta importante, col chiaro intento di voler provare a fare qualcosa di grosso.
Le altre contrade
Due sono i cavalli esordienti: Antine Day correrà per l’Istrice, che ha ingaggiato Federico Guglielmo detto Tamurè, mentre Zenis è finito al Bruco che l’ha affidato al figlio d’arte Enrico Bruschelli, detto Bellocchio, che in qualche modo dovrà difendere il record dei 13 palii vinti da papà Luigi (Trecciolino) dall’assalto di Tittia (Zenis ha mezzo potenti, ma è ancora acerbo ed è tutto da scoprire). Si prospetta un palio complicato per la Torre: l’Oca ha un cavallo migliore, perché Tabacco ha diverse carriere alle spalle ma non ha lo stesso motore di quello della contrada rivale (cioè Zio Frac) e allora Giosuè Carboni detto Carburo non potrà che correre in difesa.
Il Drago ritrova quel Vitzichesu che già da diverso tempo è protagonista in piazza del campo, con Andrea Coghe detto Tempesta che offre adeguate garanzie.
Reo Confesso ha corso tutti i pali post pandemia: per il quarto consecutivo è stato abbinato alla Chiocciola che l’ha affidato a Giuseppe Zelde detto Gingillo, che dovrà vedersela con la rivale in piazza, cioè la Tartuca, dove Sebastiano Murtas detto Grandine monta Schietta, una cavalla considerata buona sul passo ma senza particolari picchi.