Non sbaglia un colpo, Carlos Alcaraz. Che non si impietosisce neppure di fronte a Roberto Bautista-Agut, che sull’erba certo non ha le stesse carte da giocare del connazionale, che pure non fa sconto alcuno imponendosi con un doppio 6-4 e conquistando la vittoria numero 17 di fila, che sarebbe anche la 26esima nelle ultime 27 partite giocate (la sconfitta con Rune nella finale di Barcellona è l’eccezione che conferma la regola). Messaggio in codice per Sinner: sull’erba il padrone è sempre Carlitos.
Carlos macina record: ora arriva l’esame Lehecka
Erba che diventa sempre più simile al giardino di casa: con quella ottenuta contro Bautista-Agut salgono a 28 le vittorie ottenute in carriera sulle 31 partite disputate, un bilancio che anche i più grandi interpreti della specialità (si pensi a Djokovic, Federer o Murray) non avevano mai fatto registrare nei primi anni delle rispettive carriere.
Insomma, Alcaraz ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori e da quando è cominciata la stagione europea del rosso non ha praticamente sbagliato un colpo, se si eccettua (appunto) lo scivolone nella finale di Barcellona contro Rune (ma in quel caso furono anche problemi fisici a frenare lo spagnolo).
Qualcuno magari avrà da ridire sullo “spessore” dei rivali affrontati al Queen’s: ranking alla mano. Bautista-Agut è quello più in alto, ma prima di scendere in campo era comunque fuori dalla top 50 (risalirà alla 43 dopo la buona settimana affrontata). Domani il compito che attende Carlitos sarà un po’ più tosto: Jiri Lehecka è uno dei giocatori più in crescita sull’erba, dove ha un bilancio di 11 vittorie e 7 sconfitte (ma se si prendono in esame i risultati stagionali è 6-1), e rappresenterà un test bello probante sulla via che conduce a Wimbledon.
Draper spacca un tabellone dalla rabbia!
L’unica cosa che ci sarà da capire è quanto il giocatore della Cechia avrà rifiatato dopo la battaglia di nervi, gambe e pure testa e cuore vissuta contro Jack Draper: il britannico ha ceduto dopo quasi tre ore di partita, segnate anche da tanto nervosismo (ne ha fatto le spese un tabellone elettronico, “distrutto” dalla racchetta scagliata da Jack dopo aver subito il break decisivo nel terzo set).
Una sconfitta pesante per il giocatore “di casa”, che cercava conferme importanti in vista della cavalcata al Championship, dove tutti i sudditi di Re Carlo guarderanno a lui come l’uomo della provvidenza per riportare il titolo nelle mura britanniche.
Lehecka ha dimostrato però di essere un combattente nato: ha risposto colpo su colpo ai tentativi del rivale, annullando palle break nei momenti chiave e alzando il proprio livello quando più ne ha sentito la necessità. “Battere Jack a Londra è speciale, spero di potermi ripetere anche domani, ma so che sarà dura”, ha commentato Jiri. Che contro Alcaraz al Queen’s perse due anni fa, battendolo però a Doha lo scorso febbraio (sul cemento). Sarà lui l’alleato di Sinner?