La storica rivista France Football ha reso note nella giornata di oggi alcune modifiche nei criteri dell’assegnazione del Pallone d’Oro, il premio individuale più prestigioso del mondo del calcio e riservato, teoricamente, al miglior giocatore del mondo. Dalla diminuzione del numero dei votanti al cambio del periodo considerato, ecco tutte le novità.
- Pallone d'Oro, cambiano i criteri per l'assegnazione
- Breve storia del Pallone d'Oro: dall'estensione ai non europei al sodalizio con la FIFA
- Pallone d'Oro, le assegnazioni più controverse di sempre
Pallone d’Oro, cambiano i criteri per l’assegnazione
Sono novità importanti quelle introdotte nella giornata di oggi da France Football, che dal 1956 assegna il Pallone d’Oro verso la fine dell’anno al miglior giocatore della stagione.
Entrando nel merito delle novità, da ora in poi sarà considerata per l’assegnazione la stagione sportiva e non più l’anno solare. Dunque, il prossimo Pallone d’Oro che sarà assegnato a ottobre riguarderà la prestazioni della stagione 2021/2022.
Inoltre, cambia anche il numero dei giornalisti che prenderanno parte alle votazioni. Non più 170 ma 100 in base al ranking FIFA della nazione. Dunque, solamente le prime 100 nazioni in classifica potranno esprimere il proprio voto per il miglior giocatore del mondo.
Queste le parole di Pascal Ferré, caporedattore di France Football:
“Questa è l’occasione per dare nuovo slancio al premio. Sino a ieri giudicavamo i giocatori su due mezze stagioni. In questo modo la scelta sarà più comprensibile”.
Breve storia del Pallone d’Oro: dall’estensione ai non europei al sodalizio con la FIFA
Questa non sarà la prima modifica nel regolamento del Pallone d’Oro, che France Football assegna dal 1956. Fino al 1994 infatti il premio era riservato a giocatori di nazionalità europea, anche se sovente si è aggirata questa regola assegnando il premio a oriundi, come accadde a Di Stefano (naturalizzato spagnolo, 1957 e 1959) e Omar Sivori (naturalizzato italiano, 1961).
Dal 1995 la rivista aprì anche ai giocatori di nazionalità extra-europea, ma rimaneva la limitazione del dover giocare in una squadra affiliata alla UEFA. Questo ultimo paletto fu rimosso nel 2007.
Dal 2010 al 2015 il Pallone d’Oro, premio di stampo giornalistico, si unì al FIFA World Player of the Year, diventando il Pallone d’Oro FIFA. In questo periodo, oltre ai voti dei giornalisti, si unirono anche i voti dei capitani e degli allenatori delle nazionali, ma il premio venne molto criticato per la tendenza a favorire l’attenzione mediatica del giocatore al reale valore della stagione.
Questa partnership si interruppe nel 2016, facendo tornare il Pallone d’Oro ai suoi antichi valori.
Pallone d’Oro, le assegnazioni più controverse di sempre
Riferendoci solamente alla storia recente, sono già moltissimi i casi di assegnazione del Pallone d’Oro parecchio criticati. Partendo dall’allargamento ai non europei, vediamo per esempio la vittoria del tedesco Matthias Sammer nel 1996 (primo difensore a vincere il premio, vincitore dell’Europeo di quell’anno ma non considerato uno dei migliori al mondo) per solamente tre voti in più rispetto a Ronaldo. In Italia fece molto scalpore il quarto posto di Alex Del Piero, vincitore della Champions League e dell’Intercontinentale.
Andando avanti, molte polemiche ha creato anche la vittoria nel 2003 della Furia Ceca Pavel Nedved, protagonista di una grandissima Champions con la Juve (con quella maledetta finale saltata). Le polemiche sono derivate dal trattamento riservato ai giocatori del Milan, con Maldini terzo e Sheva solamente quarto (secondo Henry).
Anche la vittoria nel 2006 di Fabio Cannavaro fece storcere il naso a parecchi addetti ai lavori. Cannavaro fu protagonista di un Mondiale strepitoso (così come Buffon secondo), ma a parte quello molti ritenevano che non meritasse il Pallone d’Oro per la stagione condotta alla Juve e per lo scandalo Calciopoli.
Molti poi sono stati i premi criticati vinti da Messi (ben sette) e Cristiano Ronaldo (cinque). Nel 2010 soprattutto, con la stagione di Sneijder all’Inter e quella di Iniesta tra Barca e nazionale, si scelse di dare il riconoscimento a Messi, da molti visto come più potente a livello mediatico ma non migliore sul campo nella stagione.
Finiamo sempre con Messi, nel 2021, vincitore del suo settimo e ultimo Pallone d’Oro. Quasi all’unanimità, gli osservatori esterni erano convinti che avrebbe vinto uno tra Lewandowski e Jorginho (vincitore praticamente di tutto tra Chelsea e Italia), mentre la Pulga argentina aveva trionfato solamente in Copa America.