Non corre pericolo di vita Mounir Nasroui, il padre del baby talento della nazionale spagnola Lamine Yamal, accoltellato senza possibilità di difendersi e ridotto in gravi condizioni dopo una rissa in Catalogna. L’uomo, ricoverato in ospedale dopo l’aggressione, è uscito dalla terapia intensiva e in un’intervista radiofonica ammette anche le sue responsabilità.
- La rissa e l'accoltellamento
- Arrestati i colpevoli dell'aggressione
- Il padre di Yamal fa autocritica
La rissa e l’accoltellamento
Mounir Nasraoui è stato accoltellato più volte tra le nove e le dieci di sera in un parcheggio nel quartiere Rocafonda di Mataró, la città della Catalogna dove risiede ed è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale Can Ruti di Badalona, molto più attrezzato rispetto a quello di Mataró. Un video diffuso nelle ultime ore sui social mostra la lite di strada avvenuta qualche ora prima, che sarebbe alla base della successiva efferata aggressione subita dall’uomo. La vicenda ha avuto luogo intorno alle 15:45 e ha coinvolto altra gente del posto – dove è cresciuto anche Lamine Yamal – oltre a Mounir Nasraoui. La lite è scoppiata dopo che un gruppo di uomini a torso nudo ha urlato e lanciato acqua contro il padre del calciatore da un balcone mentre stava portando a spasso il suo cane. Nel filmato si vede l’uomo, che indossa una maglia da calcio del Barcellona con il nome del figlio sulla schiena, discutere con un gruppo di persone ferme davanti a una porta.
Arrestati i colpevoli dell’aggressione
Un altro uomo gli impedisce di raggiungere il gruppo e poi lo spinge via da quella situazione. A questo punto si vede intervenire la polizia, che spinge l’uomo ancora più lontano, dietro un camion, dove il padre di Yamal inizia a gesticolare ed a spiegare evidentemente la sua versione dei fatti. Poche ore dopo questi eventi, l’uomo in serata sarà pugnalato più volte alla schiena in un parcheggio lì vicino. L’unità investigativa dei Mossos d’Esquadra di Mataró si è subito occupata del caso e sono già stati arrestati tre uomini con l’accusa di “tentato omicidio”, grazie alle testimonianze di chi ha assistito all’accoltellamento.
Il padre di Yamal fa autocritica
Nasraoui aveva già avuto problemi con la legge in passato. Nel giugno dell’anno scorso è finito in prima pagina ed è stato costretto a pagare una multa di centinaia di euro dopo aver attaccato un banchetto del partito di estrema destra Vox durante la campagna elettorale. L’uomo, che già ieri sera aveva rassicurato tutti con un post sui social in cui diceva di sentirsi meglio, è intervenuto per due minuti al rpogramma “El Chiringuito” facendo anche autocritica: “Grazie a Dio sto un po’ meglio. Grazie mille a tutti. Dobbiamo essere più tranquilli per il bene di tutti. Per il bene mio e della mia famiglia, devo essere più calmo. Non ho altra scelta. Bisogna pensare che la giustizia farà il suo lavoro, lo farà sicuramente. Questa è la cosa più importante. Dio è molto grande e a tutto c’è una soluzione”.
Il padre di Lamine Yamal non ha avuto problemi ad ammettere di aver avuto paura: “Mi vedevo tra la vita e la morte, certo che avevo paura. Come ogni essere umano. Non so quando uscirò dall’ospedale, ma spero che avvenga il prima possibile. Sono grato di poter parlare di nuovo.” Ha chiuso il discorso pronosticando una buona stagione per il Barcellona e suo figlio: “Quest’anno il Barça sarà una grande squadra e faremo grandi cose”. Lamine, dal canto suo, è andato a trovare suo padre all’ospedale di Badalona dove è stato fatto ogni sforzo per tirarlo fuori pericolo.
