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Paralimpiadi, con Valentina Petrillo scoppia nuovo caso Khelif: "Un trans non può gareggiare con le donne"

Polemiche in Spagna per la 50enne ipovedente che gareggerà a Parigi sui 200 e sui 400 metri, protesta anche di 40 organizzazioni femministe

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Si chiama Valentina Petrillo e il suo nome è noto da tempo agli appassionati di atletica: sarà la prima transessuale a gareggiare ai Giochi, nella classe T12, riservata agli ipovedenti. L’azzurra si disimpegnerà nei 200 e 400 metri, ma c’è già sta scatenando una polemica sulla sua presenza. Così come la pugile Khelif, che però non è una trans ma intersessuale, aveva generato un caos nel mondo della boxe, ecco che la storia sembra ripetersi alle Paralimpiadi.

Quando iniziano le Paralimpiadi di Parigi

Il 28 agosto alle 20 a Parigi ci sarà la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi, si spera più sobria di quella dei Giochi del 26 luglio scorso nella capitale francese, e dal 30 entra in scena l’atletica che vedrà protagonista anche Valentina Petrillo ma un avvocato spagnolo continua a sostenere che sia ingiusto far competere Valentina nelle gare femminili. Una presa di posizione a tutela di un’altra atleta, ovvero Melani Berges che aveva perso la possibilità di qualificarsi proprio grazie alla prova di Petrillo.

La Petrillo ha vinto già due bronzi ai Mondiali

La Petrillo nel 2020 ha posto la prima pietra di quella che può essere considerata come una forma di rivoluzione visto ehe l’11 settembre ha partecipato ai campionati italiani paralitici di atletica diventando la prima donna transgender a gareggiare nella categoria femminile. Nel 2023 proprio a Parigi ha partecipato ai campionati mondiali dove ha conquistato due medaglie di bronzo e si è guadagnata la convocazione per Parigi.

Le proteste degli spagnoli

Il legale Irene Aguiar, specializzata in diritto sportivo internazionale alla BILD, ha affermato: “La nostra atleta spagnola Melani Berges ha perso la possibilità di qualificarsi per le Paralimpiadi. Il motivo è la partecipazione dell’uomo Fabrizio ‘Valentina’ Petrillo, che è arrivato in finale al suo posto. Questo è ingiusto“. A sostegno di questa tesi, secondo il tabloid tedesco ci sarebbero ben 40 organizzazioni femministe che si sono rivolte al Comitato Paralimpico Spagnolo per contestare il posto di Petrillo, sostenendo che aveva gareggiato con un vantaggio in una categoria che non corrispondeva alla sua, e per rivendicare quel posto per l’atleta spagnolo Berges.

Cosa dice il regolamento

Valentina Petrillo però non corre rischi. Il punto 4.5 del regolamento della World Para Athletics stabilisce che le atlete legalmente riconosciute come donne possono competere nelle discipline femminili. Una posizione divergente rispetto a quella di World Athletics, che ha vietato agli atleti transgender di competere nelle gare femminili nel marzo 2023.

Petrillo dal canto suo ha dimostrato già in passato di voler andare avanti per la sua strada. Alla BBC Valentina ha dichiarato: “Aspettavo questo giorno da tre anni e in questi ultimi tre anni ho fatto tutto il possibile per guadagnarmelo. Merito questa selezione e voglio ringraziare la Federazione Italiana Paralimpica e il Comitato Paralimpico Italiano per aver sempre creduto in me, soprattutto come persona e come atleta. Il valore storico di essere la prima donna transgender a gareggiare alle Paralimpiadi è un importante simbolo di inclusione”.

Paralimpiadi, con Valentina Petrillo scoppia nuovo caso Khelif: "Un trans non può gareggiare con le donne" Fonte: Getty

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