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Parigi 2024, il caso Khelif non si placa ma è italiana la prima transgender ai Giochi: la posizione di Malagò

L’incontro tra Angela Carini e Imane Khelif ha agitato i Giochi Olimpici di Parigi mettendo l’Italia in una posizione complicata ma sarà Valentina Petrillo, la prima transgender in gara alle Paralimpiadi

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il caso Carini-Khelif continua ad agitare le Olimpiadi di Parigi. I dubbi sul “genere” della pugile algerina che ai Giochi sarà sicuramente sul podio hanno scaricato proteste, polemiche e dichiarazioni anche basate su poche informazioni e probabilmente decisamente incomplete. Ne è venuta fuori una contrapposizione politica e ideologica che probabilmente ha danneggiato entrambe le atlete. Ma ora il caso torna nel campo del Coni ed è quello che riguarda Valentina Petrillo.

Valentina Petrillo: la donna trans alle Paralimpiadi

Un’ondata di disinformazione aveva trasformato Imane Khelif in un uomo con la stessa algerina che ha raccontato cosa questo ha significato per lei nel corso di questi giorni olimpici. Quello che non è un caso o un dubbio riguarda invece l’atleta napoletana Valentina Petrillo che sarà impegnata nel corso delle Paralimpiadi di Parigi che si svolgeranno dal 28 agosto all’8 settembre.
L’atleta napoletana infatti a Parigi sarà in gara nei 200 metri e nel 2020 ha posto la prima pietra di quella che può essere considerata come una forma di rivoluzione visto ehe l’11 settembre ha partecipato ai campionati italiani paralitici di atletica diventando la prima donna transgender a gareggiare nella categoria femminile. Nel 2023 proprio a Parigi ha partecipato ai campionati mondiali dove ha conquistato due medaglie di bronzo e si è guadagnata la convocazione per Parigi.

La posizione di Malagò

Il caso Carini-Khelif è stato uno di quelli che ha avuto maggiore risonanza nel corso di questi giochi olimpici, dovuti principalmente alla posizione presa dall’IBA (la federazione mondiale della boxe che però dalle Olimpiadi è stata bannata) e da un comunicato che gettava molte ombre sull’atleta algerina. Anche il Coni ha preso posizione sulla vicenda con il presidente Malagò che ha rivelato di aver inviato lettere di proteste all’indirizzo del Cio per la partecipazione di Khelif al torneo olimpico proprio alla vigilia del match con Angela Carini.

I parametri di CIO e World Athletics

Valentina Petrillo gareggerà alle Paralimpiadi dopo che la sindrome di Stargardt l’ha colpita quando era molto giovane, una malattia che la rende ipovedente ma che non le impedisce di conquistare 11 titoli nazionali sulla pista di atletica nella categoria maschile paralimpica. Ora la sua presenza ai Giochi sarà un momento importante per tutte le persone transgender ed è stata lei stessa a spiegare nel corso di un’intervista a Fanpage i parametri che le permetteranno di essere ai nastri di partenza nella categoria femminile: “La rivoluzione avviene nel 2015 con la linee guide del CIO. E’ stato dimostrato tramite degli studi che con dei valori di testosterone entro i 10 nanomoli (poi ancora di più abbassati dalla World Athletics) le persone transgender sono equiparabili alle performance di una donna”. Petrillo non sarà però la prima persona transgender a partecipare ai Giochi. A Tokyo infatti ad aprire la porta è stata la sollevatrice Laurel Hubbard.

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