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Parigi 2024, Tamberi shock: è in ospedale per sospetto calcolo renale, l'Olimpiade di Gimbo è appesa a un filo

Con un post su Instagram Tamberi ha fatto sapere di essere finito in ospedale a tre giorni dalla semifinale del salto in alto. "Non me lo merito, ma io su quella pedana ci sarò".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La notizia corre veloce sul web e ha lo stesso effetto di un colpo da ko.: Gianmarco Tamberi è finito in ospedale, ricoverato con febbre alta per un presunto (probabile) calcolo renale. Il tutto a una manciata di giorni dalla prima gara del salto in alto, quella dove si presenta da campione in carica, preludio alla finale in programma sabato 10 agosto. Il sogno del bis, già minato a lungo da una lunga scia di problemi fisici, adesso rischia seriamente di essere abbattuto prima del tempo: Tamberi non sa ancora se potrà partire per Parigi, e questa è davvero la peggiore delle notizie che avrebbero potuto turbare la settimane più importante dell’anno.

Corsa contro il tempo: mercoledì mattina la semifinale

L’annuncio, al solito, è stato fatto via social: Gimbo ha postato una foto nella quale è ritratto con una flebo su un letto di ospedale, con una mascherina chirurgica per evitare ulteriori infezioni e una maglia con sopra scritto “dream it”, sognalo, che vuol essere un segno di buon auspicio in vista della gara che avrebbe dovuto consegnarlo definitivamente alla storia dello sport italiano, e non solo.

Ma adesso è davvero una corsa contro il tempo: il 7 agosto scenderanno in pista tutti i saltisti nella semifinale che promuoverà i migliori 12 alla finalissima in programma nella serata del 10 agosto. Il problema peraltro è soprattutto logistico: Tamberi ha dovuto già posticipare la partenza per Parigi di almeno 24 ore, e la gara di semifinale è in programma mercoledì mattina alle 10. Ergo, serve un’impresa. Di quelle che quasi si fa fatica a concepirne una di più brutale.

Il post di Gimbo: “Non me lo merito… ma sarò a Parigi”

Nel messaggio postato sui propri profili social, Gimbo s’è detto davvero abbattuto, oltre a chiedersi perché mai la malasorte si debba accanire su di lui, che già aveva saltato le olimpiadi di Rio 206 per un infortunio rimediato poche settimane prima nel tentativo di abbattere il record del mondo nel meeting di Diamond League a Monte Carlo.

“Incredibile, non può essere vero. Ieri, due ore dopo aver scritto “me lo merito” sui social, ho avvertito una fitta lancinante a un fianco. Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue… probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre. Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca.

Non mi resta che aspettare e pregare. Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade. Non me lo merito. Una cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!”.

Servirà davvero un salto… altissimo per riuscire nell’impresa: ma solo uno come Gimbo può davvero farcela.

Le reazione sul web: sostegno incondizionato

Immediatamente la notizia del guaio capitato a Gimbo ha fatto il giro del mondo, con tanti artisti e atleti italiani che hanno provato subito a rincuorare il capitano azzurro. Tra i primi c’ha pensato l’amico Jovanotti: “Forza Gimbo, Forza! Un abbraccio grande e fiducia massima. Forza Bro”, ha postato il noto cantautore.

Anche Filippo Tortu, che già si trova a Parigi in vista delle gare che lo vedranno impegnato nei 200 e nella staffetta, ha avuto parole di forte sostegno per il collega del salto in alto: “Forza Gimbo, dobbiamo recuperare la tua fede (e pure la Gioconda)”.

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